6 giugno 1978, Udine: Pac uccidono il maresciallo Antonio Santoro

antonio santoro

Antonio Santoro, maresciallo comandante degli agenti di custodia del carcere di Udine, è ucciso nel capoluogo friulano verso le 7 del 6 giugno 1978. Ad operare un commando di militanti dei Proletari armati per il comunismo (Pac)

L’agguato

Il gruppo è nato dalla frantumazione dell’area militante di “Rosso”, intorno alla leadership del veronese Arrigo Cavallina. I pac si specializzano sui temi del carcere e del comando sociale. Il sottufficiale viene aggredito – appena uscito di casa per andare al lavoro – da un giovane che lo sta aspettando. Per non destare sospetti finge effusioni amorose con una ragazza. Il giovane lo raggiunge e lo colpisce alle spalle con tre colpi di revolver Glisenti 10.35×20. Un’arma antica, uscita di produzione a inizio secolo. Il volantino di rivendicazione è intitolato Contro i lager di Stato. Si afferma che l’istituzione carceraria va distrutta perché «ha una funzione di annientamento del proletariato prigioniero».

Le condanne

I Pac addebitano a Santoro violenze sui detenuti e abusi di potere. Per quest’ultimo reato era stato processato e assolto insieme a 8 secondini del carcere di Udine. Qui erano stati detenuti Arrigo Cavallina e Cesare Battisti. Il maresciallo era rientrato in servizio soltanto il giorno prima perché era rimasto ferito in una colluttazione con un carcerato.

Gli autori materiali dell’omicidio Santoro, secondo la sentenza passata in giudicato, sono Cesare Battisti, che ha personalmente sparato i tre colpi di revolver, la sua finta fidanzata Enrica Migliorati, nonché Claudio Lavazza e Pietro Mutti (quest’ultimo pentito) che sono rimasti in attesa sull’auto della fuga, parcheggiata a breve distanza.
Come concorrenti nell’omicidio Santoro la sentenza passata in giudicato, condanna anche Arrigo Cavallina, Sebastiano Masala e Luigi Bergamin. I primi due sono dissociati e ammittenti, il terzo ha trovato rifugio a Parigi. Per la Corte i tre hanno organizzato il delitto e gestito la rivendicazione, stampando e diffondendo i volantini.

Il testo della sentenza

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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