Nessun incidente, vince la polizia

PUR immersi nell' odio reciproco dei padri e dei nonni, fa effetto sentirli gridare gli stessi slogan. Controi diktat della Bce, contro il governo Monti, contro i poteri forti. SEGUE «Non pagheremo noi la vostra crisi!», gridano i ragazzi dei centri sociali di sinistra. «Contro la dittatura delle banche», urlano i fascisti (definizione che rivendicano) della galassia CasaPound. I primi fanno i coretti insultanti contro il premier Monti, gli altri lo portano direttamente sullo striscione per dileggiarlo meglio. In mezzo, c' è una vera e propria barriera antiguerra fatta di divise e di autoblindo, trenta mezzi di polizia e carabinierie alcune centinaia di agenti che, sotto il cascoe lo scudo, ingannano la tensione con la stessa domanda: «Almeno una volta parlavano lingue diverse, ma mo' perché si vogliono menare?...». Avrebbero voluto, in effetti. Lungo il percorso ogni branco di teppisti aveva lasciato il suo armamentario: mazze di ferro avvolte in un cartone, spranghe lasciate dietro un muretto, fumogenie bombe cartae poi sanpietrini disseminati lungo la via ed altre "armi" nascoste sia in alcuni locali di CasaPound, sia lungo alcune zone frequentate dai militanti di sinistra. Ma stavolta, per fortuna, quelle strade le hanno battute polizia e carabinieri mentre li invitavano a manifestare «il dissenso». C' è sempre un mare a dividerli, basta quella parola: fascismo. Ma le piazze pronte alla guerra vengono ingabbiate, isolate, vigilate a tal punto da essere costrette alla non violenza. Così l' inferno annunciato lungo il tratto piazza Cavour-piazza Carlo III, per una volta, si rivela presagio sinistro. Ci sono anche gli stranieri, a partecipare (turisti per Natale) ma soprattutto partecipanti. Francesi, inglesi, ed europei del nord. E anche loro apprezzano che finisca con un pacifico "pareggio" il sabato di provocazionia distanza tra gli attivisti di destra di CasaPound e la Napoli antifascista dei centri sociali, degli studenti, dei precari e dei disoccupati organizzati, non ultime le insegne di Rifondazione e dei Comunisti italiani. Ma la tensione resta altae la partita tra le due ali estreme è solo rinviata. Per quasi quattro ore, nel cuore della città, si fronteggiano poco meno di 3mila giovani (le rispettive tifoserie spareranno numeri più alti, come di rito). Finisce solo con una dozzina di denunce: per quelli di sinistra che hanno comunque voluto trasferire a piazza Cavour il loro presidio non autorizzato; e per quelli di destra per aver detenuto «armi improprie» in alcune sedi e su alcuni furgoni. Il corpo a corpo è sfiorato perché servono le perquisizioni e i sequestri degli automezzi dei manifestanti, è servito mobilitare anche la polizia municipale e il Comune e costringere un camiona girare con gli agenti affinché si prelevi dalla strada un "arsenale" di 700 sanpietrini che erano stati depositati qua e là nelle aiuole (chissà da chi) come armi perfette, proiettili di scontri pronti all' uso. Soprattutto, serve la pressione investigativa di polizia e carabinieri e il lavoro d' intelligence dei rispettivi uffici, Digos e Nucleo informativo, non a caso coordinata da un questore come Luigi Merolla, che è stato per oltre dieci anni a capo della Digos. Serve perquisire, la sera prima, la sede di CasaPound, dove i carabinieri trovano 44 bastoni di legno e ferro, 12 caschi, un coltello del genere vietato, un fumogeno ed un bomba carta artigianale. Denunciati in cinque. In piazza Carlo III girano in tondo i 1500 della destra di CasaPound, sostenuti dalla presenza di esponenti del Pdl, bandiere, teschi, non si esibiscono simboli vietati, c' è invece la tartaruga frecciata, il loro logo, c' è il "serpente metafora dei Poteri Forti" striscioni, e anche molti incappucciati che girano in cerchio tutt' intorno all' erba spelacchiata che costeggia Palazzo Fuga, rabbiosi per il corteo che gli è stato vietato giorni fa. È il popolo di destra che intende ribattezzare tempi e parole, non vuol più sentire parlare di "Ventennio", non ha imbarazzo a dirsi "fascista del terzo Millennio". Sono quelli che provano vanamente a cercarsi un varco lungo corso Garibaldi, o Sant' Antonio Abate, o via Foria, e poi non riuscendo in alcun modo a raggiungere i "nemici" che stanno verso il Museo Nazionale, tornano a girare in tondo, calmi e ossessivi. Sempre contro Monti. Accanto a loro, si schierano anime assai diverse della destra, da Ugo Maria Tassinari, tra i più attenti studiosi dell' evoluzione di queste aree, all' inestinguibile Michele Florino (coinvolto nelle pagine più buie degli scontri tra "neri" e "rossi"), stavolta anche nella veste di padre della bella Emanuela militante di CasaPound. E poi il presidente del consiglio provinciale Luigi Rispoli, e il noto consigliere comunale Marco Nonno, già indagato per i disordini di Pianura. Da piazza Cavour, arrivano invece gli insulti a distanza ("Tornate nelle fogne") dei 1300 dei centri sociali, di Ska o di Insurgencia, ci sono anche consiglieri comunali come Pietro Rinaldi, e poi Mario Avoletto, e maturi signori con la barba bianca e un docente di madrelingua dell' Università orientale come Philip, 47 anni, che dall' Inghilterra a Napoli non ci sta e scende in piazza. «Perché spiega Philip - questi qui non hanno il diritto di manifestare, sono portatori di odio e di violenza, e anche in Gran Bretagna il sistema di controllo si sarebbe comportato come qui: avrebbe vietato loro di sfilare con il loro patrimonio di disvalori». Intorno, dalle parti del Museo, c' è chi getta bottiglie contro la polizia, chi prova a far danni. Ma si tratta di casi isolati. La violenza per ora si canta, voci potenti di branco: «Camerata hai paura, gemellato con la questura/ Sei un codardoe lo sai/ come a piazza Garibaldi scapperai/ Se ti vedo da lontano, regolare che ti pestiamo/ e lo scontro ci sarà, giustiziato dalla Napoli antifà». Leggi: antifascio. La musica è comunque diversa, dai 99 Posse d' annata alla Nannini, c' è chi fuma, chi gioca a pallone. Solo così Napoli, intesa come sistema di sicurezza, regge. E aiuta anche il Napoli, inteso come squadra: ché alle 20.40 gli azzurri sfidano l' Atalanta, le piazze contro smobilitano verso la televisione, c' è la partita e stavolta si combatte solo in campo.

CONCHITA SANNINO