martedì 6 ottobre 2015

UGO MARIA TASSINARI

Giovanna Canzano
intervista
UGO MARIA TASSINARI
 
5 ottobre 2015

“Io sono notoriamente un fanatico del rasoio di Occam e mi accontento              delle spiegazioni più semplici ma anch'io faccio fatica a non pensare a qualche forma di cabina di regia che organizza i flussi prima verso l'Italia poi,            quando la situazione è al limite devia il movimento sulla rotta turco-balcanica.     Mi pongo il dubbio ma sinceramente non so darmi una risposta sulle ragioni del ‘dirottamento’ (Ugo Maria Tassinari)”.

CANZANO 1- Tutto ha inizio con poche ‘barchette’ che vagavano nel Mediterraneo in cerca di fortuna. Oggi invece, tutto è cambiato, e, i numeri sono altri. Cosa sta succedendo?
TASSINARI – Sta succedendo che è saltato il tappo. I grandi processi sociali non hanno mai sviluppi lineari, procedono per salti. In questo caso è evidente che le grandi potenze occidentali destabilizzando un ampio arco di paesi della frontiera meridionale del Mediterraneo hanno innescato una reazione a catena creando una finestra di opportunità che moltitudini di disperati (e non) hanno colto. Io sono notoriamente un fanatico del rasoio di Occam e mi accontento delle spiegazioni più semplici ma anch'io faccio fatica a non pensare a qualche forma di cabina di regia che organizza i flussi prima verso l'Italia poi, quando la situazione è al limite devia il movimento sulla rotta turco-balcanica. Mi pongo il dubbio ma sinceramente non so darmi una risposta sulle ragioni del “dirottamento”
CANZANO 2- Tanti hanno paragonato questo ‘spostamento’ di persone come una replica in chiave moderna di quello che fu ‘l’operazione’ che portò tanti africani in America del Nord (USA) tanto ben descritta nel film di Steven Spielberg ‘Amistad’.
TASSINARI – Non diciamo sciocchezze suggestive. Al di là delle dimensioni di scala, là c'erano le feroci regole della domanda e dell'offerta di forza lavoro schiavistica nel nascente mercato capitalistico, con una forte catena etnica di comando: mercanti ebrei, caporali arabi e schiavi neri … Qui invece c'è l'irruzione di masse in fuga dal sottosviluppo cronico ed è un fenomeno che, data la perdurante crisi produttiva e finanziaria europea, rischia di avere pesanti effetti destabilizzanti.
CANZANO 3- I flussi migratori umani da Paesi come Bangladesh, India, Sri Lanka, Ghana, Costa d’Avorio, Guinea, Paesi centrafricani e Marocco, non hanno la loro origine ad una condizione legata alla guerra, ma ad una diseguaglianza nel mondo. L’origine può essere la globalizzazione, in quanto si vuole a tutti i costi togliere ad ogni persona la sua tradizione per rendere tutti uguali anche dei beni che essi devono avere?
TASSINARI – Io articolerei la risposta lungo due linee di ragionamento. Da una parte noi abbiamo sufficiente memoria di popolo di migranti per sapere che spesso è l'elemento antropologicamente più forte che parte all'avventura nel “Nuovo Mondo”. Certo, per molti nostri contadini di un secolo fa l'emigrazione era un obbligo più che una scelta. Tant'è che molti di questi, “fatti i soldi” (vedi ancora l'ondata europea degli anni '50) sono tornati al paesello per spenderli. Per la catastrofe in atto è invece del tutto evidente che lo straordinario spettacolo globale della mercificazione totale abbacina intere popolazioni. Basta ricordare i pezzenti albanesi, reduci da 50 anni di austerità feroce, che arrivano in Italia e poi si incazzano perché la realtà non era quella che gli raccontava Italia 1.
CANZANO 3- Oggi la politica europea come vediamo su tutti i media, la fa la Germania con Angela Merkel, la quale, vuole accogliere i ‘profughi’, ma solo se siriani, e, dopo lo scandalo della Volkswagen, riuscirà a controllare il tutto?
TASSINARI – La Germania è la potenza forte nell'Europa del Terzo millennio ma temo che la situazione le stia sfuggendo di mano. Sia sul fronte della guerra commerciale (bella botta le hanno tirato gli americani) sia sul sistema di dominio in Europa, con molti stati satelliti che resistono alla sua pretesa di amministrare l'emergenza profughi incassando i dividendi e spalmando le perdite
CANZANO 4- L’Islam, che da tanti anni è presente nel nostro Paese, negli ultimi mesi ha ‘rafforzato’ la sua presenza con l’arrivo di tanti profughi di religione mussulmana, può essere un problema sia per l’Italia che per altri Paesi europei?
TASSINARI – Il fatto stesso di parlare di Islam come unità è fuorviante. Non esiste una comunità musulmana ma una realtà molto articolata, attraversata da feroci conflitti. Sia dentro la maggioranza sunnita, dove l'offensiva jihadista spesso colpisce per primo i ceti dominanti tiepidi e occidentalizzati, sia tra sunniti e sciiti che non riescono a convivere senza confliggere. Un ragionamento serio richiederebbe dati analitici seri sulla composizione nazionale, sul network integralista, e così via. Comunque l'arrivo di tanti profughi è già un problema a prescindere dall'identità religiosa ...

Ugo Maria Tassinari, 60 anni, nonno. Giornalista, blogger, saggista, esperto di comunicazione digitale. Le sue posizioni politiche sono evolute dall'estremismo operaista degli anni Settanta a una visione assai radicale di tipo libertario e garantista. Impegnato per venticinque anni in un'appassionata ricerca sulla destra radicale italiana, di cui è considerato tra i maggiori esperti italiani, si occupa attualmente del tema della violenza di matrice religiosa.

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Giovanna Canzano - © - 2015


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