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Tassinari a Matera Nel nome di Dio uccidono, per parlare di fanatismo religioso, massacri e suicidi

"Nel nome di un Dio uccidono”, Edigrafema Edizioni, di Ugo Maria Tassinari sarà presentato alla libreria dell’Arco giovedì 13 ottobre, ore 18.30. Nato a Napoli nel 1956, cresciuto a Posillipo, sposato da 35 anni vive e lavora a Potenza Negli anni ’80 ha svolto diverse attività da assistente universitario volontario, insegnante e giornalista. Diversi suoi scritti. Da Castel dell’Ovo nella storia di Napoli, Arte tipografica, Napoli, 1981, Fascisteria, Castelvecchi, Roma, 2001 In god we kill, Jamm, Napoli, 2002, No al deposito unico di Scanzano, Upi Basilicata, Potenza, 2003, Rivolte. Scanzano, Rapolla, Melfi, Immaginapoli, Pozzuoli, 2004, Naufraghi. 1945-2005, da Mussolini alla Mussolini 60 anni di storia della destra radicale, Immaginapoli, Pozzuoli, 2005, Storie di una generazione in nero, Immaginapoli, Pozzuoli, 2007,Fascisteria, 2a edizione riveduta e aggiornata, Sperling & Kupfer, Milano, 2008,Napolitano, il capo della banda, Edizioni Sì, Cesena, 2014. Ultimo suo recente impegno appunto Nel nome di un Dio uccidono, Edigrafema, Policoro, 2015.La strada per il paradiso può passare per l'Inferno. È l'esperienza comune a numerosi movimenti religiosi estremi che, nel corso dell'ultimo decennio del secolo scorso, hanno avuto come esito della loro visione apocalittica suicidi collettivi. L'attenzione generale, concentrata dopo l'11 settembre 2001 sulla potenza distruttiva scatenata dall'Islam radicale, rischia di spingere in un cono d'ombra altre vicende che si sono consumate nel segno di una terribile violenza di matrice religiosa.Un saggio di strettissima attualità per le terribili vicende dell’insorgenza islamista che continuano a insanguinare la Francia e non solo. Una riflessione sulla violenza di matrice religiosa, nonché politica ed economica, può condurre con più ampio sguardo all’analisi di quell’urgenza umana e spirituale che se da un lato ha portato il Papa alla proclamazione di uno speciale anno giubilare dall’altro dovrebbe spingere l’umanità intera a un’inevitabile inversione di rotta. Nicola Rao, responsabile della redazione Tgr Lazio della Rai, nella sua postfazione all’opera spiega come “l’imprinting culturale del terrorismo messianico raccontato magistralmente da Tassinari è in qualche maniera sempre collegato al cristianesimo. Il terrorismo islamico, a partire dall’11 settembre 2001, costituirà una novità senza precedenti, anche per diffusione e durata”. E aggiunge “Il 2015 si è aperto con la strage di Charlie Hebdo a Parigi. È proseguito con l’attentato di Copenaghen. Ha aumentato di intensità con la strage del museo Bardo di Tunisi, fino agli assalti stragisti alle spiagge di turisti, sempre in Tunisia. La rivendicazione degli attacchi di novembre a Parigi conferma che in nome della Fede si vuole colpire al cuore la civiltà occidentale. A dialogare con l’autore, il direttore della Lucana film commission Paride Leporace.

Oreste Roberto Lanza

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