Il sindaco di Fermo: Mancini è un bullo, un ignorantone ma non è fascista

Nonostante l’insistenza e la determinazione non emergono elementi a supporto della militanza di Amedeo Mancini, l’allevatore di tori arrestato per l’omicidio preterintenzionale di un profugo nigeriano [poi è spuntato un fermo immagine al tg 1 in cui emerge che quel giorno indossava una maglietta degli ZetaZeroAlfa): non è lui il giovane robusto fotografato mentre regge uno striscione della Lega Nord Marche, le numerose testimonianze dai tanti inviati speciali nella cittadina marchigiana parlano di un attaccabrighe, di una persona ai limiti ma escludono un suo impegno politico o, meglio, non citano nessun episodio che vada oltre il Daspo guadagnatosi nei ranghi degli ultras fermani (qui l’esito dell’autopsia, ndb). Razzista, sì, invece: come definire altrimenti uno che per scherzare butta le noccioline agli immigrati? Della sua assoluta “ignoranza” politica dà testimonianza il sindaco di Fermo che è stato suo avvocato nel procedimento per il Daspo:

Conosceva bene Amedeo Mancini, il sindaco, come tutti a Fermo. Lo aveva anche difeso, da avvocato, quando gli avevano comminato il divieto ad assistere a manifestazioni sportive: «È l’ignorantone del Paese, un bullo, – racconta – Ultimamente aveva preso questa piega intollerante». C’è chi dice di chiamarlo col suo nome, di dire che era fascista. Al sindaco scappa un mezzo sorriso: «Qualche anno fa diceva di essere comunista, sempre con quell’atteggiamento prevaricatore – racconta -. Mancini non sa nemmeno cosa sia, il fascismo. E di sicuro non c’entra nulla con le bombe davanti alle chiese. Non è una persona capace di arrivare a quel livello».

Una interessante coincidenza, infine, è segnalata da Next quotidiano. La supertestimone che sostanzialmente scagiona Mancini un paio di anni fa, dopo una cena con amiche al ristorante cinese di Porto San Giorgio, ha visto cinesi che catturavano gatti con sacchi e retini. Lo racconta il Corriere Adriatico mentre la Stampa ci consegna una versione diversa e più credibile della sua testimonianza:

La parrucchiera Pisana Bacchetti arriva che la rissa è già cominciata, «ero in macchina e non so dire chi abbia cominciato. C’era il nigeriano con un palo della segnaletica stradale in mano, blu con la freccia bianca. Ha colpito Amedeo allo stomaco, e poi glielo ha tirato addosso quando è caduto. Anche la ragazza picchiava. Mordeva. L’altro giovane cercava di separarli ma non c’è riuscito. Amedeo si è rialzato e ha colpito il nigeriano con un pugno. Quello è caduto. Ha sbattuto la testa sul marciapiede. Ho chiamato io la polizia».

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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