Il giovane turco e l’ultima strage americana

[ANSA] – UN uomo è stato fermato per la sparatoria di venerdì sera nel centro commerciale Cascade Mall di Burlington, vicino a Seattle, dove sono state uccise cinque persone. In un tweet, il Dipartimento d’Emergenza della Contea di Skagit ha affermato che “il sospettato è in custodia”. Il giovane è di origini turche e non ispaniche come si pensava inizialmente e in passato era stato arrestato una volta nella Contea di Island per aggressione. Arcan Cetin, questo il nome dell’uomo, sospettato di avere ucciso quattro donne e un uomo, è emigrato dalla Turchia e vive legalmente negli Usa ad Oak Harbor, una cittadina a circa 45 chilometri da Burlington. La vittima più giovane della sparatoria aveva 16 anni, scrive il quotidiano Seattle Times nella sua edizione online. La ragazza, Sarai Lara, che da bambina era sopravvissuta al cancro, si trovava nel centro commerciale con la madre Evangelina Lara, ma le due si sono divise e la giovane é andata nel grande magazzino Macy’s – dove é avvenuta la strage – per acquistare un paio di pantaloni. Intanto, la polizia ha reso noto che il presunto autore della strage – il 20enne Arcan Cetin, nato in Turchia e residente a Oak Harbor, vicino Seattle – é attualmente agli arresti e lunedì dovrà presentarsi davanti al tribunale della Contea di Skagit. Come é noto, nella sparatoria sono morte quattro donne e un uomo.

A vedere la faccia del giovane catturato si stenta a credere che lo abbiano potuto scambiare per ispanico, vista la raffinatezza dei software di analisi digitale delle immagini sviluppati in America. E quindi si rafforza il dubbio che sia un modello preciso di disinformazione quello adottato dalle forze di sicurezza con il massiccio appoggio del sistema mediatico: ad ogni evento potenzialmente destabilizzante occorre neutralizzare ad ogni costo il solo sospetto della irruzione sulla scena del terrorismo islamico, sia pure nelle forme anomale e borderline che caratterizzano questa fase. Arrendersi all’evidenza solo quando strettamente necessario, alla cattura del reprobo. In questo caso, però,il fatto che il giovane turco abbia scelto di fare una carneficina nel negozio dove lavorava la ex fidanzata lascia la porta aperta. Perché può essere stata una vendetta personale ma anche la scelta, data l’assoluta arbitrarietà e capricciosità della scelta dei bersagli da parte delle nuove leve jihadiste, di “giocare in casa”, colpendo al tempo stesso un luogo simbolo della corruzione femminile, l’industria cosmetica.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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