Infami

[commento dopo il no dell'Onu all'intervento armato in Bosnia]

Sarajevo2Non fosse la tragedia che segnerà emblematicamente la fosca fine di questo millennio, della guerra civile bosniaca o meglio delle cialtronesche involuzioni diplomatiche che sulla pelle del popolo bosniaco si giocano ci sarebbe da ridere.
L'ultima dell'Onu: il no all'intervento armato per fermare lo sterminio nei lager serbi. Con la buona pace del nuovo ordine mondiale che era stato invocato per legittimare come operazione di polizia internazionale lo sterminio nel deserto arabo delle truppe irachene. E così l'Onu si trova scavalcata da quel noto guerrafondaio di Papa Giovanni Paolo II - che pur qualche resistenza aveva opposto all'invio dell'Invincibile Armada contro il nuovo Saladino - che si era spinto ad invocare l'intervento.
Resta soltanto un dubbio: se a frenare l'assoluta urgenza per le potenze europee di ristabilire l'ordine internazionale - e i diritti fondamentali di un popolo a sottrarsi all'olocausto – sia il calcolo economico che non c'è nessun pozzo petrolifero né forziere finanziario da salvare o il calcolo militare che stavolta davvero nell'inferno di Serajevo i bravi ragazzi dell'Occidente non potrebbero giocare al tiro al bersaglio contro gli sporchi mussulmani come hanno fatto con Tempesta nel deserto. E non vale la pena di mandare la gente a morire per confermare Bush alla Casa Bianca.
IL GIORNALE DI NAPOLI 9 AGOSTO 92

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