Con la Chiesa tutta la Francia nel mirino dell’Isis

Per provarci, ci hanno provato. Ma è veramente durato poco il tentativo di far passare come pazzia L’assalto alla chiesa di Rouen. Poi si sono dovuti arrendere all’evidenza. Se due irrompono durante una messa impugnando armi bianche e gridando Allah akbar, poi si asserragliano nel luogo di culto, sgozzano il parroco e feriscono altri tre fedeli (uno gravissimo) prima di essere uccisi in un blitz delle forze dell’ordine non occorre aspettare la rivendicazione di Isis per sapere di  essere di fronte a un nuovo attacco islamista. 

Questo attacco fa pulizia di due preconcetti che hanno fortemente orientato gli schemi operativi delle forze dell’ordine francesi nella difficile conduzione di questo sempre più lungo stato di emergenza:

  1. Essere le chiese cattoliche un bersaglio poco sensibile, essendo considerate a maggior rischio, e quindi presidiate, sinagoghe e moschee;
  2. Essere essenziale per i pesci del network islamista avere acqua abbondante (un robusto insediamento musulmano) in cui nuotare: la provincia normanna ha ridotta presenza musulmana.

L’impatto dell’assalto è’ potenzialmente devastante: perché porta nella sfera del pericolo ben 45mila edifici disseminati nell’intero territorio nazionale e diffonde l’idea che non esistono zone franche. Per capire il carico organizzativo basta un dato: finora erano solo 178 le chiese presidiate, dopo la strage fallita a Villejuif, nell’aprile 2015. Non rassicura la notizia sullo status di segnalato (per un tentativo di arruolarsi come foreign fighters), monitorato con un bracciale elettronico, di uno dei due terroristi, scarcerato a marzo.

Per concludere, va segnalata la riflessione di Massimo Introvigne, già reggente di Alleanza cattolica e grande esperto di nuove religioni, ai microfoni di Sky Tg24: non si può più parlare di lupi solitari, perché oramai la Rete funziona come formidabile strumento di collegamento per diffondere direttive, modelli operativi, appartenenza. In questo caso però, al di là del web, ha funzionato come catalizzatore proprio la presenza nella cittadina teatro del massacro di una moschea salafita.

 

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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