Macleburgo, i populisti pescano ovunque e cannibalizzano le opposizioni
Una prima analisi del voto in Macleburgo Pomerania può basarsi semplicemente sull’analisi degli spostamenti, mai facile come in un’occasione del genere in cui tutte le forze politiche perdono tranne una. E quindi possiamo con buona approssimazione attribuire ai vincitori tutti i voti in uscita anche se nel calcolo aritmetico c’è uno scarto dello 0.4% tra voti persi dai vari partiti e risultato elettorale dei populisti dell’Afd.
I populisti, che non erano presenti alle precedenti elezioni in Macleburgo fanno il pieno del 21% sorpassando di misura il partito della Merkel e guadagnando: 4% da Cdu; 2,5% da Npd; 3,7% dai Verdi, 5,9% dalla Linke, 5,1% dall’Spd, 0,2% dai liberali. Più dei due terzi dei voti conquistati vengono dalla sinistra rossoverde. Il dato rispecchia sommariamente la distribuzione generale del voto: alle elezioni del 2011 la somma tra Spd Verdi e Linke superava il 60%.
Se si considera invece l’asse opposizione governo l’Afd guadagna oltre l’11% dalle forze di minoranza e il 9% dai partiti della Grosse Koalitione, democristiani e socialdemocratici, che calano dal 60 al 50%, perdendo un elettore su sei. La sinistra di Linke cede un elettore su 3 calando dal 18% al 12%, Verdi e i “nazi” del Npd dimezzano sostanzialmente i voti e si trovano fuori dal Parlamento regionale. In buona sostanza l’Afd morde al centro e fa il pieno tra le ali estreme, accreditandosi come l’unica forza di opposizione. Si conferma, del resto, l’assoluta trasversalità del tema “immigrazione” nell’agenda politica degli elettori popolari.
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