È morto Peppe Mazzilli. Fu protagonista degli scontri di Lanciano

È morto nella notte in un incidente stradale sull’isola d’Ischia (Napoli) dove era in vacanza. Giuseppe Mazzilli, 27 anni, di Sant’Onofrio Campli è a bordo della sua Yamaha 600 percorrendo la provinciale di Sant’Angelo quando, per scansare un pedone che attraversa la strada, è precipitato al suolo andando a sbattere la testa contro il muro laterale della strada. Nell’impatto ha riportato lesioni alla testa che ne hanno provocato la morte: Mazzilli è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Rizzoli senza vita. Letale l’assenza di casco. L’uomo investito è rimasto ferito ad una gamba.

Peppe Mazzilli fu all’epoca protagonista degli scontri di Lanciano, cinque anni fa, allorché al termine di manifestazioni contrapposte, quattro forzanovisti furono aggrediti da un’orda di antagonisti e sopraffatti dopo accanita resistenza. Lo ricorda commosso Marco Forconi, il leader della comunità militante pescarese appena fuoriuscita dal gruppo:

Voglio ricordarti sorridente insieme a Michele FN Fiorita (proprio ieri nominato coordinatore regionale di Forza Nuova, ndb) quando tutti e tre insieme affrontammo il processo per gli scontri del 5 marzo a Lanciano. Quante ne abbiamo passate fra cortei e azioni al limite dell’incredibile, e con quanta umiltà e dedizione ascoltavi le direttive superiori.Ora che sei sull’eterno cammino, sono certo che la corona d’alloro che hai sempre conservato con cura saprà illuminare la tua marcia legionaria. Arrivederci Peppe.

Per l’occasione i tre si fecero onore, secondo la logica della strada, non riconoscendo il compagno arrestato tra gli aggressori. Così come, scatenando furibonde polemiche, si distinse un compagno del Centro Sociale Arrembaggio, che invio’ a Marco Forconi una lettera, poi pubblicata da Fascinazione, di scuse. Fatto talmente inusitato da scatenare infondate accuse di falso da parte mia:

Ti scrivo questa lettera a titolo esclusivamente personale, perché ci tenevo a precisare alcune questioni che esulano dall’aspetto legale della situazione. Questioni d’onore, direste voi, questione di dignità, dico io, ma il succo non cambia. Per la cronaca, io sono quello che stamattina, davanti al tribunale, indossava il berretto azzurro e il giubbotto grigio; abbiamo incrociato lo sguardo un paio di volte, ma io non ce l’ho fatta a reggere il peso dei tuoi occhi. Ma la mia non era paura: erano l’umiliazione e la delusione che si arrendevano davanti alla tua rabbia, una rabbia che, paradossalmente, per quanto diversi possiamo essere, in quel momento sentivo quasi mia. Umiliazione e delusione per aver fatto la figura da infame e vigliacco al cospetto dei miei nemici, dei miei avversari, di tutti i fascisti d’Italia, ed anche davanti all’opinione di tutti i miei compaesani. Perché è vero, 20 persone che ne aggrediscono 2 in quel modo meritano esattamente quelle definizioni, quella rabbia. Ho scritto 20, e non 50, perché la maggior parte di noi non s’è prestata a quello schifo; io non so se il mio compagno S. fosse in mezzo a quell’orda impazzita (ti scrivo prima ancora di avere la possibilità di parlarci), so solo che nel mio gruppetto fermo a distanza non c’era: per questo ve la vedrete legalmente, e se ha sbagliato è giusto che paghi, pur con l’affetto fraterno che provo per lui. Però di una cosa sono sicuro: le bombe, le lame, le spranghe, noi dell’Arrembaggio non le abbiamo mai usate, non ci appartengono, né come cultura, né come stile di vita. E non ci appartengono nemmeno le aggressioni 10 a 1, nessuno di noi era mai stato coinvolto in una situazione tanto squalificante e mortificante, svilendo uno scontro politico in una volgare rissa da stadio.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

3 Comments on “È morto Peppe Mazzilli. Fu protagonista degli scontri di Lanciano

  1. non ho memorizzato il tuo nome, caro antagonista, ma da tuo irriducibile nemico ti ringrazio e ti rispetto

    • Gentilissimi, vi esorto a non strumentalizzare la morte di mio fratello Giuseppe e di rispettare il nostro dolore.

      Sicura che la mia richiesta sarà accolta vi saluto

      Anna Maria Mazzilli, Sorella maggiore di Giuseppe

      • Gentile signora,
        non c’è né strumentalizzazione né mancanza di rispetto. Abbia le mie personali condoglianze per la sua tragedia familiare

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