Per Mimmo Lucano vaghe accuse ed errori grossolani

“Vaghezza e genericità” di alcuni capi di imputazione, “errori grossolani”, conclusioni “prive di riscontri”. Nell’ordinanza di custodia cautelare a carico del sindaco di Riace, Mimmo Lucano, il gip di Locri Domenico Di Croce boccia molte delle accuse ipotizzate nei confronti del sindaco (comprese le più gravi, quali truffa aggravata, concorso in concussione e malversazione) e non risparmia critiche a pm e investigatori. Qualche esempio: Lucano è accusato di aver rendicontato “costi fittizi e non giustificati” nella contabilità  riconducibile ai sistemi Msna, Sprar e Cas ma per quanto emerga “una modalità di gestione quantomeno opaca delle somme destinate agli operatori privati” – osserva Di Croce – gli inquirenti “sembrano incorsi in un errore tanto grossolano da pregiudicare irrimediabilmente la validità dell’impianto accusatorio”. E ad “aggravare gli effetti di tale marchiana inesattezza è la circostanza che gran parte delle conclusioni cui giungono gli inquirenti appaiono o indimostrabili o 
presuntive”. 


Il reato di concorso in concussione sarebbe stato consumato costringendo il titolare di un negozio a rilasciare fatture per operazioni inesistenti per una somma di 5mila euro: ma “la contestazione poggia quasi interamente” sulle dichiarazioni, giudicate non attendibili, del commerciante ed è priva di “riscontri estrinseci”. La malversazione ai danni dello Stato per aver distratto fondi destinati ai servizi Sprar e Cas? “Gli elementi di prova – conclude il gip – non sono idonei a sorreggere l’ipotesi accusatoria”.

Un sit in a Roma

Alcune centinaia di persone si sono radunate sotto all’obelisco di piazza dell’Esquilino, in uno dei quartieri più multietnici di Roma, con un megafono hanno dato vita a un comizio di solidarietà con Mimmo Lucano, sindaco di Riace arrestato questa mattina con l’accusa di  favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per anni la sua gestione del piccolo Comune calabrese è stata considerata esempio virtuoso di integrazione. Al presidio, organizzato da Baobab Experience assieme ad Arci, partecipano soprattutto esponenti di movimenti di lotta per la casa, della sinistra radicale e studenti. In piazza di leggono alcuni cartelli di   sostegno al sindaco di Riace che recitano “forza Mimmo” ed altri con la scritta “Salvini vergogna”. E’ proprio il titolare del Viminale il principale obiettivo delle critiche che si lavano dagli interventi in piazza. “Dobbiamo fermare questo sceriffo, ministro dell’Interno, che non fa altro che campagna elettorale permanente cavalcando delle bugie. Il ministro Salvini vuole cancellare la libertà ma ci sono migliaia di cittadini che gli rispondono da questa piazza che quanto sta accadendo non avviene nel loro nome. E’ indegno il teorema costruito contro Domenico Lucano, che vuole solo restare umano”, afferma una portavoce dei manifestanti in apertura del comizio.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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