Orlando-Leeds-Nizza, il terrorismo degli scoppiati
Come a Orlando, come a Leeds per la carneficina di Nizza tocca fare i conti con una nuova forma di terrorismo, in cui anche in assenza di elementi certi di soggettività degli autori, le azioni scelte, i loro effetti sono così potenti e manifestamente d’impatto politico da non poterle liquidare come semplice irruzione dell’irrazionale nella scena del mondo.
Non sappiamo ancora in che misura abbia concorso a determinare la strage del 14 luglio lo stress da divorzio del protagonista ma se un immigrato tunisino, figlio di un estremista islamico, il giorno della festa nazionale francese si mette alla guida di un tir e fa lo slalom tra i turisti e i cittadini sul lungomare più famoso della Costa Azzurra, ammazzando 84 persone, riducendone in fin di vita 50 e mandandone altre 150 in ospedale prima di essere ammazzato da tre poliziotti, beh, non ce la possiamo cavare invocando il comma 22.
Anche se al momento non affiorano legami con reti jihadiste, Mohamed Bouhiel presenta alcune caratteristiche comuni agli esponenti della rete franco-belga protagonista dell’ondata di terrore tra il venerdì nero del Bataclan e le stragi di Bruxelles: ha piccoli precedenti penali, non risulta essere un credente fervido tanto da non avere rispettato le prescrizioni del Ramadan, la modalità operativa scelta comportava la possibilità di finire ammazzato ma l’esito suicida non era obbligato.
Forti, però, sono gli elementi di differenza a partire dal fondamentale: non è un nativo europeo ma un immigrato, residente da alcuni anni in Costa Azzurra. E questo è, paradossalmente, un punto di forza. Perché non essendosi sottoposto ad addestramento nei santuari Isis non è finito sotto osservazione dei servizi francesi. Anzi, da questo punto di vista, è sicuramente clamorosa la forbice tra la povertà dell’armamento e la devastante efficacia del raid camionistico.
Siamo quindi di fronte a un terrorismo senza armi, senza regia, senza un’apparente catena di comando, probabilmente addirittura senza terroristi eppure capace di precipitare nuovamente uno Stato potente nel panico e nel caos proprio nel giorno della festa nazionale della liberazione. Una realtà spaventosa.
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