Omicidio Esposito, il video dei napoletani smentisce la difesa di De Santis

“Sono davvero disperato per quello che è successo e mi porto dentro tutto il dolore per la morte di Ciro Esposito. Non volevo uccidere proprio nessuno, però purtroppo alla fine un ragazzo è morto. Voglio dire che è vero, alla fine i colpi li ho esplosi io ma senza mirare. Ero pieno di sangue dappertutto. Mi stavano ammazzando punto e basta. Non ho tirato nessun bombone, solo un fumogeno. Sono uscito dalla Boreale (un circolo sportivo, ndr) dove vivo per chiudere il cancello perché si sentiva un casino e dentro stavano giocando i ragazzi. Quando sono uscito ho solo raccolto un fumogeno che stava per terra e l’ho tirato e ho strillato al conducente del pullman di levarsi da là quando ho visto che c’erano già casini. Hanno detto che volevo aggredire donne e bambini, mai fatto in vita mia. Mi stanno mettendo contro un’intera città (Napoli, ndr) come una guerra. La verità sta uscendo da sola e spero continuerà così. I medici mi hanno detto che rimarrò zoppo ma soprattutto ho paura per me e per i miei familiari. Dicono che le coltellate me le sono fatte tramite i servizi segreti. Non posso farlo ora [chiarire tutto, ndr], tutte le parole su quello che è accaduto realmente alimenterebbero un clima di odio e scatenerebbero qualche altro pazzo, visto che mi hanno messo contro una città intera come se fosse una guerra. Ma per fortuna la verità sta emergendo da sola”.

Così alla fine la lettera di Daniele De Santis, a quattro mesi dalla tragedia di Tor di Quinto, dovrebbe fare chiarezza sulla dinamica degli scontri culminati con il ferimento a morte di Ciro Esposito. L’ultrà giallorosso separa la sua posizione da quella del commando che ha assaltato il pullman dei tifosi azzurri e così mette un robusto paletto per sostenere la linea processuale della legittima difesa. A smentirlo, però, c’è il video girato da un tifoso napoletano che era a bordo dell’autobus attaccato e che oltre a riprendere lo spostamento del corpo inerme di Ciro Esposito, registra i movimenti di alcuni dei tifosi che hanno partecipato agli scontri e soprattutto, i commenti di quanti sono al suo fianco e che hanno una visione parziale di quello che succede davanti al Ciak Village.

A distanza di pochi secondi dal rumore di quelle che potrebbero essere due pistolettate, si sente distintamente “Hanno vattuto ‘o napolitano no ‘o chiattone. Lui non stava da solo” e poi, dopo il trasporto a braccia di Ciro Esposito ferito è evidente che a bordo dell’autobus non hanno capito che cosa è successo, perché per qualcuno:  “l’hanno accoltellato ‘ncoppa a coscia“. Ma se De Santis non ha partecipato all’assalto e chi parla non ha visto la sparatoria, come fa a sapere che al centro dello scontro c’è “un chiattone” e che “non era solo”?

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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