1 novembre 1972: Pound. 2 novembre 1975: Pasolini. 1 novembre 2009: Alda Merini. La morte dei poeti

Il post che segue è dell’anno scorso, per ricordare il cinquantennale del formidabile confronto tra due tra i poeti più importanti del secolo breve, accomunati dalla caratteristica di essersi distinti anche in altri ambiti e nel segno di un impegno politico fuori le righe. Mi accorgo però, dalla pagina facebook di mia sorella Marilena, che oggi è anche il decennale della scomparsa di Alda Merini. Una coincidenza significativa. Mi piace ricordarla con la ballata che Roberto Vecchioni ha dedicato alla sua vita in manicomio, una condizione che l’accomuna a Ezra Pound:

Venezia, autunno 1968. Giganti a confronto

“Strappa da te la vanità” è uno stralcio della preziosa testimonianza filmata dell’incontro a Venezia nell’autunno del 1968 tra Pier Paolo Pasolini, visibilmente emozionato, e il poeta americano Ezra Pound

L’occasione è molto più che una semplice intervista: è un evento di portata storica. Non soltanto per il mondo della letteratura e della poesia, ma anche nella vita dei due intellettuali.

Da una parte Ezra Pound, ormai anziano e affaticato, apparentemente indifferente al peso della vita e delle vicissitudini attraversate, dall’esperienza di detenzione nel manicomio criminale di St. Elizabeths di Washington, dalle accuse di tradimento nei confronti del proprio Paese, l’America, per appoggiare il regime fascista. Dall’altra, sulla poltrona accanto, il Pasolini scrittore e regista che proprio in quegli anni iniziava finalmente a godere i frutti di un lavoro a lungo criticato, bistrattato, se non apertamente schernito dai benpensanti di un’Italia fino a poco prima del tutto impreparata a cogliere la sensibilità, il coraggio, la lucidità della sua ricerca espressiva e stilistica di narratore.

Ma quello fra Pasolini e Pound non è solo l’incontro fra due figure rivoluzionarie, sebbene idealmente antitetiche. E’ il confronto fra due poeti e fra due uomini legati a doppio filo da un rapporto di amore e odio, di pesanti eredità intellettuali, di conflitto e contatto, giunto al punto di doversi tradurre in una riconciliazione formale che ha il sapore di un simbolico passaggio di testimone. Due irregolari, due outsider, due anticonvenzionali accomunati dalla scelta di mettersi in gioco in prima persona senza risparmiarsi. Un filo riannodato sulla traccia dei versi di Pound, che Pasolini ridisegna e fa propri in una rilettura di rara e toccante intensità.
FONTE: Rai Letteratura

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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