9 giugno 1938, Orvieto: nasce Piergiorgio Maoloni

Piergiorgio Maoloni è  stato uno dei grandi padri della grafica italiana. Ha creato un nuovo dialogo tra la parola e l’immagine. Si può definire un intellettuale della comunicazione, un designer sempre in anticipo sui tempi. I luoghi che ha amato di più sono stati: Vienna, con Moser, Loos e la secessione viennese, e New York, con i grandi architetti. Sempre attento a quello che vedeva intorno a sé, Maoloni annotava nei suoi taccuini nomi, esperienze e segni che puntualmente riemergevano nei suoi lavori.
Da queste esperienze hanno visto la luce progetti che hanno cambiato il modo di fare e di scrivere i giornali, in Italia e non solo. 

Ha contribuito alla realizzazione grafica e al restyling di alcuni dei più importanti quotidiani e periodici italiani, tra cui «La Stampa», «l’Unità», «Carta», «Avvenimenti», «Il Vernacoliere», «Il Messaggero», «Paese Sera», «Il Giorno», «Avvenire», «L’Unione Sarda», «Il Sabato», «Il Giornale di Sicilia», «Il Giornale di Brescia», «Cuore», «il manifesto» e relativi inserti («Extra», «Gambero Rosso», di cui disegnò anche la testata, ecc.). Per la Fondazione Sigma-tau ha curato le grafiche dei numeri monografici della rivista «Sfera» tra il 1988 e il 1995. L’ultimo progetto al quale ha lavorato è stato quello del «Giornale di Sardegna».

piergiorgio maoloni

Anni70: grazie, Piergiorgio

Fin qui Wikipedia su Piergiorgio Maoloni, morto 15 anni fa, il 3 giugno del 2005. Ma se lo voglio ricordare in questo blog è perché tra le sue opere c’è anche il progetto grafico di Anni70, il periodico della battaglia della libertà, per la soluzione politica degli anni di piombo, uscito negli ultimi anni 80, che ho avuto l’onore di firmare dal terzo numero.

La redazione era composta da due nuclei (uno a Roma, uno a Milano) di ex prigionieri politici che si riconoscevano nell’iniziativa di Renato Curcio, Mario Moretti, Maurizio Iannilli (lanciata con una lettera al Manifesto) a cui collaboravano anche ex detenuti, scarcerati o esuli come Nando Iannetti, prematuramente scomparso, e Oreste Scalzone.
Il progetto grafico donato dal “padre della grafica italiana” era impreziosito da una felice intuizione, di cui anche io ho fatto tesoro in seguito. In un’epoca in cui le foto erano tributarie del testo anche negli impianti grafici più avanzati, Maoloni organizzò lo spazio fotografico dandogli il massimo rilievo, di spazio e di posizione in pagina, prevedendo che fossero del tutto slegate dal testo, andando a costituire in ogni numero del giornale un intervento monografico indipendente. Ancora grazie, Piergiorgio.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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