#StopFnsi, la Piazza Statuto degli operai sociali dell’informazione

L’otto luglio 1962, a Torino in Piazza Statuto si verificano violenti scontri tra gli operai metalmeccanici in sciopero e le forze dell’ordine. Gli scontri proseguivano dal giorno precedente e continueranno fino al 9. Lo sciopero era stato indetto per il 7 da Fiom e Fim in solidarietà alle lotte portate avanti alla Fiat dall’inizio di giugno. Lo sciopero ebbe un successo assoluto: nella maggior parte delle fabbriche i picchetti bloccarono completamente la produzione, alcuni dirigenti vennero malmenati e fu impossibile per la polizia mantenere la situazione sotto controllo davanti ai cancelli.
A Mirafiori ed in altri stabilimenti si ebbero scontri sin dal primo mattino e proprio nella mattinata si diffuse la notizia che fece scoppiare la rivolta di piazza Statuto: la Uil e la Sida erano giunte ad un accordo separato con la dirigenza della Fiat. La risposta operaia fu rapida e determinata: in breve tempo circa 7’000 operai si radunarono in piazza Statuto per dare assalto alla sede della Uil. [dal sito senzasoste]

Non so se Ciro Pellegrino, Peppe Manzo e gli altri giovani colleghi del movimento dei giornalisti precari abbiano scelto la data dell’8 luglio per organizzare la contestazione contro la FNSI per semplici motivi organizzativi o avendo ben presente quello che successe a Torino 52 anni fa. Certo è, comunque, che oggi, senza dubbio, a corso Vittorio Emanuele a Roma, si è celebrata la piazza Statuto degli operai sociali dell’informazione contro un sindacato giallo che si è sdraiato a tappetino dalla parte degli editori siglando un immondo accordo sull’iniquo compenso. Una decisione talmente indecente da  scatenare l’indignazione di un leader della categoria come Enzo Iacopino, il presidente dell’Ordine, che pure ha opinioni politiche assai moderate.

Non sono volati né sampietrini né bastonate ma solo urla e battute di scherno quando l’allegra comitiva dei precari ha invaso il salone della Federazione della Stampa sventolando le tessere sindacali. “Questa è casa nostra” ha ricordato una collega. E un leader che davanti a una legittima contestazione si fa saltare i nervi e offende i suoi assistiti, invitandoli a “imparare l’educazione”, non è degno neanche di rientrare in redazione. Merita, letteralmente, il “campo di lavoro”: per zappare la terra …

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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