Torino, la rappresaglia degli skin e il messaggio ai Fratelli d’Italia: non si tradisce la tribù

Lo striscione di rivendicazione del raid

Cornuto e mazziato. E’ il caso del consigliere regionale piemontese di Fratelli di Italia che un paio di settimane fa decise di andare a trovare in ospedale, il giovane antagonista accoltellato da una ciurma di giovanissimi skin in bella vista del sistema di sicurezza della metropolitana torinese. La vittima sdegnosamente respinse la solidarietà rivendicando orgoglioso la propria identità antifa.

Il gesto di pacificazione non è però passato inosservato e così proprio ieri un pattuglione di skin ha deciso di sanzionare il “traditore”. Lo racconta lo stesso Maurizio Marrone al cronista della Stampa:

“Mi hanno colpito perchè sono andato in ospedale per portare solidarietà al ragazzo di sinistra picchiato dai naziskin sul metro”. E’ sconcertato l’esponente politico di “Fratelli d’Italia” Maurizio Marrone. Stanotte un gruppo di persone, inquadrate e riprese dalle videocamere di sorveglianza della zona in cui abita, hanno danneggiato la sua Punto. Sembrerebbero nazi-skin, un fenomeno radicato nella destra più estrema.  Un gesto intimidatorio che avrebbe, appunto, un movente ben preciso: stigmatizzare il gesto di Marrone che ribadiva un concetto chiaro: basta con la violenza, da qualunque parte provenga. “Sono amareggiato – ha aggiunto – ma rifarei quello che ho fatto. Nell’estrema destra ci sono elementi che non hanno rispetto per le persone e questo è inaccettabile”. Uno degli aggressori dell’antagonista picchiato sul metrò, fa parte di un gruppo rock nazi-skin. Uno dei loro pezzi si intitola: “Kill the red”, uccidi il rosso. Sull’atto di vandalismo sono in corso indagini della Digos. Nessun dubbio sulla matrice del raid.

Torino così si conferma laboratorio d’avanguardia del conflitto politico e sociale, nel senso di marcia di una accentuata tribalizzazione: dopo i ripetuti episodi di contestazione Notav al Pd, dal fronteggiamento in piazza il Primo maggio ai ripetuti danneggiamenti alle sedi democratiche, ora, dall’altro lato del fiume, arriva l’intimidazione verso l’esponente del nuovo partito della destra che, invertendo la marcia avviata a Fiuggi, tende a riannodare i fili spezzati dell’identità neo- e post-fascista.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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