Una sentenza garantista

[Commento dopo la sentenza del processo d'appello al c.d. 7 aprile]

7aprile_webBocciato Calogero. La sentenza dei giudici padovani segna una svolta significativa nella vicenda giudiziaria dell'Autonomia operaia. Sono passati quasi sette anni da quel 7 aprile 1979, quando su ordine di cattura  del sostituto procuratore della Repubblica di Padova, furono arrestati tutti i dirigenti di Potere Operaio passati all'area dell'autonomia, da Scalzone a Negri, da Vesce a Dalmaviva (Piperno riusci temporaneamente a sottrarsi alla cattura). L'accusa: essere la testa pensante del terrorismo italiano.
E` passato molto tempo, e` scorso ancora tanto sangue da quella data, emblematica al punto di riassumere come etichetta l'intera vicenda. Come il 16 marzo, come il 12 dicembre, come il 2 agosto.
E` quindi il caso di ricordare la logica giudiziaria che informò quel blitz, che fu definito un colpo decisivo alla lotta armata.
Il teorema Calogero - ma forse già da allora sarebbe stato il caso di parlare di assioma, mancando molti passaggi logici nella dimostrazione e operando il giudice padovano  molto più per convincimento personale, per verità di fede - affermava che non c'era soluzione di continuità nelle vicende della violenza politica di sinistra in Italia: che attraverso un complesso sistema di vasi comunicanti Potere Operaio si era travasato e nell'Autonomia - cui era deputata la funzione dell'illegalità di massa - e nelle Brigate Rosse, che assumeva invece il livello dell'attacco al cuore dello Stato. L'intero sistema era governato da un'unica direzione strategica - costituita appunto dai vari Negri, Scalzone, Piperno - che cordinava tutte le operazioni in un disegno unitario sovversivo.
La sentenza di Padova ha iscritto nella storia giudiziaria una diversa verità, che già la cronaca di questi anni aveva già registrato: che diverse e variegate sono state le vicende della violenza politica di sinistra.
Di questa storia - che ha avuto tra i suoi protagonisti gli autonomi padovani condannati per rapine, ferimenti ed aggressioni - paradossalmente fa parte anche la drammatica radicalizzazione di alcuni dei militanti di Autonomia, che, proprio dopo la serie incalzante dei blitz Calogero, visti chiusi gli spazi per l'illegalità di massa assimilata al terrorismo vero e proprio fecero il definitivo salto di qualità alla lotta armata, dando vita tra l'altro alla colonna veneta delle Br, responsabile dell'omicidio Taliercio e del sequestro Dozier.
IL GIORNALE DI NAPOLI 31 GENNAIO 86

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