11.2.51, nasce Nicolò De Maria, ‘giapponese’ della W. Alasia

Nicolò De Maria è il primo in alto a sinistra

Compie oggi 73 anni Nicolò De Maria, uno dei capi della colonna Walter Alasia delle Brigate Rosse, l’ ultimo “giapponese”. Ancora “detenuto”, ancora “blindato”, sempre presente sul fronte della lotta radicale al sistema. Romano trapiantato a Milano, proviene dai ranghi dell’Autonomia, dal Collettivo Ticinese che offrirà un pezzo importante del gruppo dirigente della seconda generazione brigatista milanese: Ada Negroni (la compagna che trent’anni dopo coordinerà la campagna di solidarietà per Nicola Pellecchia, morente di cancro), l’ex potoppina romana Pasqua Aurora Betti (semilibera dal 1997), Vittorio Alfieri che poi si dissocerà ma si porta sulla coscienza, amaramente, la vergogna di aver ammazzato Giorgio Soldati.

Da irregolare, con Barbara Balzerani e Nicola Gianicola, De Maria partecipa alla strage di via Schievano, l’8 gennaio 1980, un’imboscata in cui il commando brigatista “annienta” una pattuglia della Digos. Con Betti e Alfieri, i leader riconosciuti della colonna, De Maria partecipa alla citatissima riunione della Direzione strategica della Br a Tor San Lorenzo, alla fine dell’estate 1980. La riunione che avvia la scissione della colonna milanese delle Br. Uno strappo che sarà gravido di sconseguenze (l’arresto di Mario Moretti ed Enrico Fenzi, che lavorano senza rete alla ricostruzione di una struttura ‘ortodossa’ e si fanno male). Sarà arrestato il 1 marzo 198, in un blitz che dàun colpo decisivo alla brigata rossa indipendente.

La militanza da detenuto

Per Nicolò De Maria, 40 anni dopo, la lotta continua. L’ultimo episodio noto è l’azione di solidarietà con Alfredo Cospito l’anarchico detenuto al 41 bis, manco fosse un mafioso

Al fianco di Alfredo Cospito – 2023

“Crisi, guerra, repressione contro lavoratori, disoccupati, studenti”.
In questo contesto si è ultimamente estesa l’applicazione del regime carcerario del 41 bis per i prigionieri rivoluzionari; un regime che mira all’annientamento della loro identità e integrità psico-fisica.
Il 9/11/2022 ho prolungato l’aria in
– solidarietà con Alfredo Cospito, prigioniero anarchico in sciopero della fame ad oltranza nel carcere di Bancali-Sassari contro il 41 bis;
– solidarietà con i prigionieri delle Brigate Rosse-PCC, Nadia Lioce, Marco Mezzasalma, Roberto Morandi, che da più di 17 anni resistono al regime 41 bis.

Nicolò De Maria, militante prigioniero delle Brigate Rosse-Colonna Walter Alasia

La rivendicazione per Marco Biagi -2002

Come militante prigioniero delle Brigate Rosse – Colonna Walter Alasia esprimo piena solidarietà con le Brigate Rosse per la costruzione del Partito Comunista Combattente e con l’attacco portato contro Marco Biagi, consulente del Ministero del lavoro, artefice del piano di ristrutturazione del mercato del lavoro, parte integrante del progetto dello Stato teso a rimodellare le relazioni sociali e politiche a sostegno degli interessi generali della borghesia imperialista in questa congiuntura storica. Indicando così nello scontro di classe in atto nel nostro paese una prospettiva politica rivoluzionaria. LEGGI TUTTO

Contro la soluzione politica – 1998

La requisitoria del pm

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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