12 dicembre, le stragi impunite anche per la guerra tra giudici
C’è anche la “guerra tra giudici” tra le cause del sostanziale fallimento delle inchieste contro le stragi fasciste che hanno insanguinato l’Italia dal 12 dicembre 1969, a piazza Fontana, al 1974 (Brescia e il treno Italicus). Lo dice con parole più felpate e con umana sofferenza Guido Salvini, il magistrato che a metà degli anni Novanta ha svelato l’arcano della strategia della tensione che quei massacri ha prodotto: l’intreccio tra manovali “neri” e apparati di sicurezza atlantici che li hanno arruolati, foraggiati, protetti.
L’occasione per questa che è, al tempo stesso, una clamorosa denuncia e uno sfogo doloroso è un istituzionalissimo convegno organizzato dall’Università di Padova nel novembre 2016. Il tema è “La rete eversiva di estrema destra in Italia in Europa (1964-1980)”. Partecipano molti magistrati che si sono occupati di queste indagini e studiosi di vari paesi. Salvini interviene su “Gli anni 1969- 1974 in Italia: stragi, golpismo e risposta giudiziaria”. Il volume che raccoglie gli atti sta per essere pubblicato.
Nel suo contributo, il giudice milanese, protagonista di tante clamorose inchieste, dal delitto Ramelli al calcio scommesse, tratta ovviamente di interventi del SID e di altri apparati dello Stato che negli anni ’70 hanno ostacolato le indagini e colluso con i responsabili delle stragi impunite. LEGGI TUTTO IN TISCALI.IT
Lascia un commento