25.9.1980: arrestato Marco Barbone, il killer di Walter Tobagi

marco barbone

Marco Barbone, nato a Bari il 17 settembre 1958, è arrestato il 25 settembre 1980 per le attività della Brigata 28 marzo. Figlio di Donato Barbone, dirigente della editoriale Sansoni del gruppo Rizzoli, ex studente del Berchet, è già “operativo” insieme a Mario Ferrandi nelle prime azioni di sabotaggio del 1974 del gruppo illegale di Roberto Serafini, legato alla rivista Rosso e alla rete dell’Autonomia organizzata che fa capo a Toni Negri.

Dopo i fatti di via De Amicis, che provocano la morte dell’agente Antonio Custra, e a cui partecipa armato, entra in contatto con Corrado Alunni, partecipando alle prime azioni delle Formazioni Comuniste Combattenti. Dopo l’arresto di Alunni si rifiuta di entrare in clandestinità e di dare inizio a una colonna romana insieme a Gianantonio Zanetti, come richiestogli da Roberto Serafini, che aveva preso il posto di Alunni, e abbandona le FCC.

L’omicidio Tobagi

Nel 1980, insieme all’amico Paolo Morandini e ad altri fuoriusciti di diversi gruppi armati, sempre di matrice “autonoma”, fonda la Brigata 28 marzo che il 28 maggio uccide il giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi. Ultima nata in ordine di tempo, l’organizzazione armata milanese prendeva il nome dal recente eccidio genovese di via Fracchia, per volere di Marco Barbone, al fine di mettere in atto una “campagna contro la stampa” esaurirà il proprio breve percorso pochi mesi dopo, con l’arresto del suo fondatore il 25 settembre.

Il pentimento immediato


Gli uomini di Dalla Chiesa fanno emettere un fermo nei confronti di Marco Barbone per i reati di associazione sovversiva, banda armata, rapina aggravata, sequestro di persona, detenzione di armi, incendio doloso, danneggiamenti e altri reati, tutte attività inerenti le sigle Guerriglia Rossa e FCC. Nel mandato di cattura non si accenna ancora alle responsabilità di Barbone per l’assassinio Tobagi ma, secondo le ricostruzioni fatte, i CC sono già certi della responsabilità del fermato anche per il delitto Tobagi. Marco Barbone si “pente” quasi subito, confessa l’omicidio di Walter Tobagi e fa arrestare in pochi giorni tutti i suoi (pochi) compagni.

I componenti della banda

Oltre a Marco Barbone si trattava di: Paolo Morandini, (morto di tumore nel 2018), studente universitario e figlio del noto critico cinematografico Morando; Manfredi De Stefano (Ippo), operaio salernitano ex militante di LC e quindi dei Reparti Comunisti di Attacco (morto nel carcere di Udine il 6 aprile 1984); Daniele Laus (detto anche Gianni), un romano di 22 anni, studente d’architettura a Firenze e figlio di un dirigente industriale e di un’insegnante di lingue; Mario Marano (detto anche Fabio, morto il 22 agosto 2020), anche lui studente d’architettura con il padre dirigente d’azienda; Francesco Giordano (Paolo detto anche “Cina”), calabrese, operaio, collaboratore di una impresa che distribuisce giornali e che oggi lavora per una cooperativa che si occupa del recupero dei ragazzi tossico-dipendenti ed è impegnato nella difesa dei diritti della popolazione palestinese.

Questi ultimi due provengono dalle Unità Comuniste Combattenti. Saranno processati e condannati nel processo milanese denominato “Rosso-Tobagi”, il cui esito scatenerà non poche polemiche, soprattutto tra i socialisti.

Le polemiche del Psi

Le polemiche, tanto per cambiare, erano dovute al fatto che intorno all’omicidio Tobagi vi sarebbero state, secondo alcuni, inquietanti “zone d’ombra”, tesi poggiante principalmente su tre ordini di argomentazione.

Il testo della rivendicazione appariva troppo elaborato per essere opera di un gruppo di “ragazzotti”, mostrando perizia e cognizione più da addetto ai lavori (giornalista).

Il rinvenimento di una nota 13 dicembre 1979 del brigadiere Dario Covolo (soprannome Ciondolo) indirizzata al capitano Ruffino, di “confidenze” di Rocco Ricciardi (che nel maggio 1979 aveva già fatto arrestare alcuni compagni delle FCC), il quale aveva indicato espressamente Walter Tobagi come obiettivo prima delle FCC già dal 1978 e quindi dei Reparti Comunisti di Attacco, per averglielo detto Pierangelo Franzetti.

Il troppo mite trattamento sanzionatorio riservato a Marco Barbone unito alla totale impunità per la sua fidanzata, Caterina Rosenzweig, che pure risultava avere partecipato ad alcune azioni.

Per l’appartenenza a questa organizzazione verranno inquisite in totale 19 persone

FONTE: Davide Steccanella Gli anni della lotta armata

La seconda vita

marco barbone

Dopo una breve carcerazione cambia vita. Si converte, incontra il cardinale Martini, aderisce a Comunione e Liberazione, si sposa nel 1986 con Cristina Griner, diventa responsabile della comunicazione della Compagnia delle Opere, il braccio imprenditoriale e finanziario dell’organizzazione ecclesiale.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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