26.8.23, celebra ‘I have a dream’ massacrando neri

I have a dream

Il ragazzo che ha ucciso tre persone sabato a Jacksonville, in Florida, è un suprematista bianco che ha agito spinto dall’odio razziale. L’ultima sparatoria di massa negli Usa è avvenuta intorno alle 13 di sabato in un discount della catena Dollar General, nel 60esimo anniversario di “I have a dream”.

[…] il killer – Ryan Christopher Palmeter, 21 anni (nella foto Dagospia) -, vestito in assetto da guerra e armato con un fucile d’assalto e una pistola su cui era disegnata una svastica bianca, è entrato in azione nel giorno del quinto anniversario di un’altra strage nella città, e nel giorno in cui migliaia di persone sono scese per le strade di Washington per celebrare i 60 anni del celebre discorso «I have a dream», pronunciato da Martin Luther King […]

L’assassino […] ha ucciso tre afroamericani (due uomini e una donna) e poi si è tolto la vita. […] Era stato segnalato per violenza domestica nel 2016 e l’anno dopo era stato ricoverato in una struttura psichiatrica.

Un doppio anniversario

[…] Secondo quanto rivelato dallo sceriffo, l’assassino viveva nella Clay County, a sud di Jacksonville, con i suoi genitori, ed è stato proprio il padre ad allertare le autorità. Prima di entrare in azione, infatti, il ventenne gli ha inviato un messaggino chiedendo di «controllare il suo computer», e così il padre ha scoperto i manifesti razzisti dove dichiarava di «odiare i neri e di volerli uccidere». Manifesti che, ha precisato lo sceriffo, «descrivevano nel dettaglio la sua disgustosa ideologia di odio».

La strage è stata probabilmente preparata da mesi nei minimi dettagli, che ora spetterà all’Fbi analizzare per capire come e quando il killer si sia radicalizzato. Dai suoi scritti, peraltro, è emerso che era a conoscenza della sparatoria di massa avvenuta a Jacksonville esattamente cinque anni prima, e questo rafforza l’ipotesi che possa aver scelto la data del suo attacco in coincidenza con quell’anniversario. […]
Valeria Robecco/“il Giornale

Un bilancio delle carneficine

[…] Sparatorie nei centri commerciali, nelle scuole, al cinema o per strada, lo spargimento di sangue negli Usa sembra non essersi mai fermato nella prima metà del 2023 con un bilancio delle vittime che è aumentato quasi ogni settimana.
Quello di Jacksonville è solo l’ultimo atto di violenza causato dalle armi da fuoco negli ultimi giorni: all’inizio della giornata di ieri almeno sette persone sono state ricoverate in ospedale dopo una sparatoria di massa avvenuta durante un festival caraibico vicino a Boston, mentre venerdì sera due donne sono state uccise durante una partita di baseball a Chicago.

Solo un mese fa, nel weekend del 4 luglio, ci sono state 22 stragi, 20 morti e 126 feriti. Nonostante i continui appelli di Joe Biden al Congresso per vietare la vendita almeno delle “armi da guerra” come gli Ar-15, in un Paese in cui ne circolano 390 milioni e un abitante su dieci dichiara di possederne una, le leggi non riescono a passare.
Troppo forte l’opposizione dei sostenitori, soprattutto repubblicani, del secondo emendamento della Costituzione Usa e di quei politici foraggiati dalla potentissima lobby della Nra, inclusi Donald Trump e tutti gli altri candidati alla presidenza per il Grand old party nel 2024.

Pur condannando la strage di Jacksonville, il governatore della Florida, Ron DeSantis, non ha voluto ammettere che il problema sono le armi bensì ha indicato nella malattia mentale la causa di questa piaga tutta americana.
Francesco Semprini/“La Stampa

Per approfondire

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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