Acca Larentia, l’incredibile negazionismo del Secolo d’Italia
Ricorre il 38° anniversario della strage di via Acca Larentia, nella quale persero la vita tre giovani missini, Franco Bigonzetti (1958), Francesco Ciavatta (1959) e Stefano Recchioni (1958). Tutti giovanissimi, assassinati i primi due dai Nuclei armati per il contropotere territoriale, che rivendicarono l’eccidio, e il terzo da una mano rimasta sempre sconosciuta, che sparò dalla direzione dove si trovavano le forze dell’ordine.
Antonio Pannullo [Secolo d’Italia]
Ad uccidere Franco, Francesco e Stefano furono i terroristi comunisti e un carabiniere. Era l’intero sistema che ci odiava non solo i comunisti.
Paola Frassinetti [ex deputata Fratelli d’Italia]
Non è obbligatorio scrivere di Acca Larenzia. Anzi, molti avrebbero fatto meglio a tacere. Per esempio quelli che invocano una commissione d’inchiesta oggi ma quando, ieri, stavano al governo erano sul punto vagamente distratti. Poi, il ricordo di ciascuno è individuale e il mio non mi va di condividerlo. Dico solo questo: sarebbe ora di pensare a quella tragedia per fare un poco di autocritica. E trovo ormai intollerabili le lacrimucce di quelli che oggi dicono “presente!” e da domani sono pronti a schierarsi con le divise senza se e senza ma. Non li sopporto. E dovrebbero stare zitti anche loro. Ipocriti e falsi.
Annalisa Terranova [giornalista del Secolo d’Italia, scrittrice]
Grande è il disordine sotto il cielo. La situazione è dunque eccellente
Mao Tse Tung [un vecchio signore cinese]
A quando una lacrimuccia – non ipocrita, non falsa – da parte della dottoressa Annalisa Terranova per il nostro concittadino Mauro Di Vittorio?
Saluti e auguri a tutti,
ANNA DI VITTORIO e GIAN CARLO CALIDORI