Metropoli: il fumetto sull’affare Moro

Estate 1979, nelle pagine di Metropoli, il mensile autonomo a lungo perseguitato come centrale strategica delle Br, è pubblicato questo fumetto sull’Affare Moro, un tentativo di restituire una lettura diversa della tragedia che ha segnato il corso della storia italiana

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Lo riprendo da un post della pagina facebook dedicata al processo sulla strage di Brescia, grazie a un contributo del sempre vivace Alessandro Smerilli, con cui non mancano le divergenze ma è sempre piacevole discutere.

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il fumetto pubblicato sul I numero di Metropoli, nel giugno del 1979, – ricorda Alessandro –

fu immediatamente sequestrato e riammesso alla libera vendita nelle edicole solo dopo che da tutte le copie fu letteralmente sforbiciata via una pagina contenente un articolo di Franco Piperno particolarmente caustico con la magistratura italiana. Piperno, all’epoca latitante per il blitz del 7 aprile, era l’autore di una locuzione rimasta famosa, per lo meno nella prima parte: «combinare la geometrica potenza delle Brigate Rosse alla straordinaria bellezza del 12 marzo» ove per 12 marzo si intende il giorno del 1977 immediatamente successivo a quello della uccisione a Bologna del giovane militante di Lotta Continua Francesco Lorusso, in cui gruppi organizzati di autonomi strumentalizzarono una manifestazione nazionale a Roma, convocata in precedenza, compiendo saccheggi, assalti e sparatorie. Personalmente più che come immagine di wonderful beauty dei movimenti la ricordo come un incubo. Comunque un insigne filologo di nome Ugo Maria Tassinari così analizzò la frase: « Franco Piperno fa riferimento a una poesia di Keats, che parla di straordinaria bellezza e quindi il sintagma riguarda il 12 marzo 77. Quando parla invece di geometrica potenza si riferisce alla curva di un matematico famoso. Quindi l’equazione rivoluzionaria per il professore calabrese è la sommatoria della bellezza dei movimenti e della potenza dell’organizzazione militare».

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A proposito del furgone, Smerilli nota una bufala d’epoca:

Gli inquirenti dell’epoca erano convinti che il furgone del fumetto fosse esattamente quello usato per rapire Moro e interrogarono a lungo il disegnatore Beppe Madaudo che faticò a convincerli che si era limitato a ritrarre il furgone di sua proprietà che teneva parcheggiato in garage. Persino il sen. Pellegrino in tempi recenti attribuì crismi di veridicità al fumetto : «… nel noto fumetto di Metropolis (dove i volti dei protagonisti del sequestro sono ricostruiti con sufficiente esattezza) quello di chi conduceva l’interrogatorio è volutamente irriconoscibile». Da cui si deduce che Pellegrino ritiene che i giornalisti di Metropoli conoscessero sin da allora (1979) i brigatisti autori del rapimento e addirittura li ritraessero in un fumetto. Per la cronaca Mario Moretti fu arrestato solo nel 1981.

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C’è, evidentemente, un lungo ‘omissis’ con un salto brusco dalla prigione del popolo alle stanze dei Palazzi romani dove va in scena, nei primi giorni di maggio, quella che passerà alla storia come la “trattativa”, il tentativo del Partito socialista di ottenere la liberazione del prigioniero in cambio di un provvedimento di clemenza per un singolo brigatista…

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Del fumetto pubblicato manca solo l’ultima pagina, per una forma di autocensura di chi ha inteso ripubblicarlo sul web, come precisa Alessandro:

Per pudore però è stata omessa l’ultima pagina a cui si riferiscono sia la dotta citazione finale dall’Amleto di Shakespeare “il resto è silenzio” sia le altrimenti incomprensibili citazioni in quella che presenta il fumetto: “lupi impazziti” e “beccai venuti dal freddo”. Erano state pronunciate la prima da Eugenio Scalfari e l’altra, se non ricordo male, da Rossana Rossanda entrambi ritratti con disprezzo nell’ultima pagina ora opportunamente autocensurata.

Ovviamente con quest’ultimo giudizio non sono d’accordo e quindi se qualcuno tira fuori dal “cascione” una copia superstite, la scannerizza e ce la manda, completiamo l’opera …

Alla fine l’ultima pagina è spuntata. Ci conforta sapere che non era Rossana Rossanda ma Luciana Castellina …

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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