6.12.23: muore a Trieste l’anarchico Alfredo M. Bonanno

alfredo m. bonanno

E’ morto a Trieste, all’età di 86 anni, il “grande vecchio” dell’insurrezionalismo anarchico. La notizia, comunicata dalla compagna, si è sparsa immediatamente nella galassia antagonista in Italia e nel resto del mondo. Alfredo Maria Bonanno era nato il 4 Marzo 1937 a Catania. I suoi scritti hanno avuto, lungo l’arco di 50 anni, una grande influenza nelle correnti anarchiche più radicali, sia nazionali sia internazionali.

A Bonanno, secondo la lettura che venne data dall’anti-terrorismo, si ispirò Alfredo Cospito quando, alla fine degli anni Novanta, diede vita alle Fai-Fri, la rete clandestina di attivisti autori di ordigni e pacchi-bomba in nome della lotta al sistema e dell’emancipazione dell’individuo da ogni forma di potere e di gerarchia. 

Gli anni ’70: la produzione teorica

Il 29 ottobre 1972 Bonanno è arrestato e condannato a 2 anni di reclusione per aver contribuito alla pubblicazione del numero unico di “Sinistra Libertaria” con un articolo in cui si incita all’insurrezione popolare. In realtà, “Sinistra Libertaria” è il «primo tentativo organico realizzato da alcuni compagni che si richiamavano alla prospettiva insurrezionale» di costituire un movimento rivoluzionario dotato di un programma.

Continua a scrivere numerosi articoli e saggi, uno dei quali, La gioia armata (1977), gli “costa” un anno e mezzo di prigione e la censura per lungo tempo. E, in tutta evidenza, la risposta anarchica a “Il dominio e il sabotaggio“. Il notissimo pamphlet in cui Toni Negri esaltava le virtù erotiche del passamontagna:


«.. devo ricordare che il libro è stato condannato in Italia alla distruzione. Una sentenza della suprema corte italiana lo ha destinato al rogo. In tutte le biblioteche dove si trovava un suo esemplare è arrivata una circolare del ministero degli Interni per ordinare l’incenerimento. Non sono stati pochi i bibliotecari che si sono rifiutati di distruggere il libro, ritenendo tale pratica degna dei nazisti e dell’Inquisizione, ma il volume non è consultabile per legge.

Allo stesso modo il libro non può circolare in Italia e molti compagni ne hanno avuto sequestrate delle copie nel corso di innumerevoli perquisizioni domiciliari. Per avere scritto questo libro, sono stato condannato ad un anno e mezzo di prigione».

Anarchismo e il rapporto con Bertoli

Sviluppa un’intensa attività editoriale e pubblicistica. La sua rivista Anarchismo dà voce ad Azione rivoluzionaria e alle componenti più radicali dell’estrema sinistra nella seconda metà degli anni ’70. Qui il primo numero, di cui sono rimaste in circolazione pochissime copie. Fu edito nel 1975 da La Fiaccola.

Tra le sue opere più scandalose il carteggio (sotto il link al testo integrale) con un detenuto eccellente e imbarazzante, Gianfranco Bertoli, l’anarchico individualista autore della strage alla Questura di Milano nell’anniversario dell’omicidio Calabresi. Bonanno respinge le accuse che Bertoli sia un agente neofascista o quantomeno sia stato manovrato da fascisti. Gli riconosce invece un’autentica matrice stirneriana.

La gioia armata ed. 2007

Carteggio 1998-2000

Il testo è arricchito di numerosi allegati tra cui spicca il pamphlet Del terrorismo, di alcuni imbecilli e di altre cose

La montatura Marini

Il 16 novembre 1995 i procuratori Antonio Marini e Franco Ionta danno inizio ufficialmente ad un’indagine contro gli ambienti anarchici che sfocerà in un’ondata repressiva qualche tempo dopo: la notte del 17 settembre 1996 numerosissime perquisizioni domiciliari vengono messe in atto ai danni di decine e decine di anarchici di diverse città; alcuni, tra cui Bonanno, vengono arrestati immediatamente (altri subiscono “solo” delle denunce) con l’accusa di appartenere all’organizzazione denominata Orai (Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica Insurrezionalista).

Alla conclusione del processo, 20 aprile 2004, solo 11 dei 68 imputati vengono condannati, tra i quali lo stesso Alfredo Maria Bonanno (3 anni e 6 mesi in prima istanza, divenuti poi 6 anni e 2000 euro di multa in appello) per apologia e propaganda sovversiva, pur non essendo riconosciuto come militante effettivo del gruppo (in qualche modo è stato accusato di esserne l’ideologo). Nel corso del processo si era “dissociato” dall’organizzazione).

Rose Ann Scrocco e gli anarco-insurrezionalisti

Tra i principali imputati del processo Rose-Ann Scrocco, unica donna inserita nell’elenco dei superlatitanti. Americana, ex hostess, è considerata l’anello di congiunzione tra l’ala più radicale degli anarco-insurrezionalisti e il banditismo sardo dell’anonima sequestri. Scrocco è stata per anni una primula rossa, prima di consegnarsi ad Amsterdam il 16 gennaio 2006 perché ormai circondata. È stata condannata per fatti gravissimi (due condanne definitive a 30 anni): il sequestro di Mirella Silocchi, la moglie di un facoltoso industriale del ferro emiliano rapita nel 1989 e morta dopo mesi di stenti e di botte, e l’omicidio dell’orefice Antonio Lo Feudo nel 1990, in una rapina a Pescara.

 Del resto compagno di Rose Ann Scrocco fu proprio Luigi De Blasi, primo telefonista del sequestro Silocchi, il terrorista saltato in aria il 24 agosto ’89, nello scoppio di un’autobomba che stava preparando contro una volante della Polizia: attentato che avrebbe dovuto essere la replica degli anarchici alla sparatoria legata alla liberazione di Dante Belardinelli.

Recentemente è tornata alla ribalta in occasione del trentennale della strage dell’Accedemia dei Georgofili, nel giugno 1993. Un pool di consulenti delle vittime della Falange Armata l’avrebbe indicata, sulla base di una testimonianza, come presente in vicinanza del luogo dell’esplosione pochi minuti prima.

L’armeno Garagin

Ma la svolta venne dall’individuazione e dall’arresto del secondo telefonista, Gregorian Garagin, cugino del primo marito di Rose Ann, un terrorista armeno, Orfalian Kevork, con la cui famiglia la donna ha sempre tenuto rapporti «di lavoro»: l’intercettazione delle telefonate tra i due confermò il ruolo degli anarchici nel sequestro eseguito materialmente dai sardi. Garagin partecipò al fallito attentato con autobomba alla questura di Milano del 14 agosto 1988. Il suo identikit fu erroneamente attribuito al latitante di Terza Posizione, Walter Spedicato

Anni 2000: l’arresto in Grecia

Ai primi dell’ottobre 2009, insieme all’anarchico greco Christos Stratigopoulos, Bonanno è arrestato a Trikala (Grecia) con l’accusa di concorso in rapina. Dopo oltre un anno di detenzione preventiva, a metà del novembre 2010 si svolge a Larissa il processo a carico dei due: Bonanno, dopo essere stato condannato a 4 anni, ridotti poi a due, è stato scarcerato in quanto maggiore di 70 anni. Christos Stratigopoulos è stato invece condannato a 8 anni e 9 mesi di carcere.

P.S. A sinistra la pagina del Manifesto di domani dedicato alla morte di Bonanno. Autore del testo Mario Di Vito, redattore del quotidiano comunista. Nei giorni scorsi è andato in libreria il suo saggio “La pista anarchica. Dai pacchi bomba al caso Cospito“, la prima ricerca sul movimento anarchico insurrezionalista.


Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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