Assalto al Campidoglio. Scalzone: sotto le ceneri della politica cova la guerra

“Si mostra qui a nudo il fondamento del folgorante rovesciamento foucauldiano di Clausewitz : ” [è] LA POLITICA [che] È LA CONTINUAZIONE DELLA GUERRA, CON ALTRI MEZZI “. ((E non apriamo qui un discorso sulla molteplicità di ‘Guerre’, dal piano geo-strato-politico alle forme e nature svariate e mutanti di guerra “interna” )). Comunque : ci si potrebbe azzardare ad ‘aggiornare’ l’asserto di Foucault e dire che “la politica ERA continuazione…”.

Ora che essa è allo sfacelo, mero simulacro per altro infimo, e con tutto quanto sta sotto, sopra, intorno, a Corte, nei “Palazzi” e nelle concatenazioni di vassallaggi, la lastra sottile potrebbe rompersi, e il sangue scorrere non in modo relativamente sporadico. “Tutto”, ‘di tutto’, può accadere. |||| E le AnimeBelle a cui nemmeno Sarajevo o Kigali hanno dato da riflettere, sgranano gli occhioni. E diranno ” Mai avremmo pensato… Chi avrebbe potuto pensare che…? “. BÈ, ABBANDONANDO OGNI ‘PINZETTA’, ogni precauzione e anche ‘understatement, possiamo rinviare anche solo a un paio di POST DEL SOTTOSCRITTO IL 2,3 NOVEMBRE SCORSI. Se un ‘piccolo nessuno’ come il sottoscritto aveva potuto prevedere tutto ciò nello spettro dei ‘possibili’ — solo gente totalmente decerebrata poteva escluderlo […Ci torniamo su, non dubitate].

UNA COSA SOLA, per ora: l’uso improprio, schifosamente contraffatto, di termini quali “insurrezione”, “insurrezionale”, “insorti”, “black-bloc” &tcetera), accostandoli ad una, quantomeno embrionale, sedizione putchista’ a sostegno del Capo di Stato in carica — da lui evocata, con tutti gli strumenti adeguati che tuttora detiene, QUESTA È UN’INFAMIA. E comunque lo sarebbe anche se tutto dovesse risolversi in una grottesca sceneggiata. La vuota ideologia della Demo-crazía wishful thinking mostra la sua maschera spettrale. (Per altro, forse si è ancora oltre, come realtà da scenarî distopici, lo stesso scenario della ”Guerra”).

Comunque, ce n’è per tanti. Ce n’è per i più fra quanti variamente pontificano, con trasversalità multiple, mouvantes, d’ogni tipo. A ciasc1 va riconosciuto il suo ‘letto, confermato e sottoscritto’.

Consiglieremmo, comunque, di non ricompattarsi, ‘alla fine della fiera’ , riiesumando ossessivamente come “Male Assoluto”, con una specie di “liquam-boarding memoriale”, noi sovversivi, insorgenti, combattenti “terrroristi degli anni di piombo”. Forse, chi lo fa, “meglio farebbe ad attaccarsi al collo una macina da mulino… “.

CAPISCO, che ‘molti’, molte persone anche per me ‘intime complici, Ami’Compa’, e in molti casi — oltre l’affetto, il volersi bene, la complicità –, anche teoricamente affini, a cominciare dalle terminologie, capisco che possano ‘aimêr’ immagini, video, spesso brillanti, godibilissimi… (come qui nel raffinato humour di Mel Brooks…). Epperò non riesco a ridere di cuore, “”a cul’apierto” come si dce in lingua neapolitana… Perché credo che le concatenazioni di eventi le più impreviste non si presenteranno più ”vestite ‘e scuro’ “, drappeggiate in abiti adeguati al ‘tragico’ ; ma piuttosto nei modi più svariati e anche ‘buffonnes’ è assurdi. Naturalmente, nel teatro Washingtoniano di ier’oggi, non facciamo sconti a nessuno : rispetto agli Unì, agli Altri, o altri ancora, la nostra estraneità ostile è radicale Dunque, PERSISTO nella mia ‘certezza dell’incerto’, della “non-impensabilità” : vale a dire, nella certezza del Dubbio contro il Sospetto, nel precetto di ”pensare anche contro se stessi” per conoscere qualcosa, contro ogni sicumerico giudizio e/o previsione.

In qualche modo concludendo : ciò che è “farsa”, “farsesco”, “grottesco” fino al demenziale più vertiginoso, non necessariamente si risolve in “sceneggiata” perciò stesso ineffettuale : pochade e sangue, sceneggiate e crudeltà, ‘lazzi’ e agonìe, risa e incubi non sono incompatibili. D’altronde, quando abbigliati da Vichinghi si presentavano sulla scena i leghisti, non mi pare che molti e molte di quanti oggi si rassicurano sorridendo compassionevoli o ‘sghignazzettando’, ‘non si curasse di lor’ o ci scherzasse su…

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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