28 febbraio 1979: con Barbara e Matteo comincia a morire Prima Linea

Il ricordo di Chicco Galmozzi, che era stato uno dei fondatori di Prima Linea a Torino, per l’anniversario della morte di Barbara Azzarooni e di Matteo Caggeggi è dedicato a lui. Di Barbara ci siamo già occupati e quindi questa testimonianza è per noi preziosa

28 febbraio 1979. I giornali scrissero che era “figlio di…” [il padre, muratore siciliano immigrato a Torino era stato condannato all’ergastolo come custode di un sequestrato ucciso a colpi di pietra, ndb] ma Matteo lavorava alle Carrozzerie di Fiat Rivalta ed era un figlio della classe operaia.

Nei primi due mesi del 1979 a Torino avvengono 36 attentati in meno di sessanta giorni. Il PCI, che è al governo della città tenta di correre ai ripari. Su idea del presidente del Consiglio regionale Dino Sanlorenzo, in accordo con Giuliano Ferrara, si pensa di distribuire un questionario anti terrorismo. I cittadini sono chiamati a rispondere, in forma anonima, a 6 domande.

La domanda centrale è il quesito numero 5: “Avete da segnalare fatti concreti che possono aiutare gli organi della magistratura e le forze dell’ordine a individuare coloro che commettono attentati, furti, aggressioni?”I questionari vengono distribuiti dai comitati di quartiere. Particolarmente attivi quelli di Borgo San Paolo e Madonna di Campagna, il cui presidente è Michele Zaffino, iscritto al PCI. Il questionario fu distribuito in 100.000 copie ottenendo forse un paio di segnalazioni così sancendo il fallimento del tentativo di mobilitare con la delazione i ceti popolari.

In questo contesto sparare alle gambe a Zaffino non credo fosse una grande idea. D’altra parte questo portò a una catena di tragici eventi che determinò in pratica la fine di Prima linea. Ma tutto questo non c’entra con l’amore dovuto a chi diede la vita per l’emancipazione della classe operaia.
Chicco Galmozzi / facebook

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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