24.10.79 si impicca in cella il brigatista Francesco Berardi

francesco berardi

Il 24 ottobre 1979, nel carcere di massima sicurezza di Cuneo, è trovato impiccato nella sua cella Francesco Berardi. Un operaio brigatista denunciato dal sindacalista Guido Rossa, componente della rete di intelligence del Pci nelle fabbriche genovesi. Di origini pugliese, 50 anni, immigrato da giovane a Genova, era entrato all’Italsider nel 1956. Nel corso degli anni 70 si era radicalizzato. Era passato dal Pci a Lotta continua e poi alle Brigate rosse.

E’ arrestato il 25 ottobre 1978. Guido Rossa lo aveva visto diffondere in fabbrica volantini a firma Brigate Rosse. Per questo motivo è condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere. Alcune sue ammissioni permettono agli inquirenti di arrestare Enrico Fenzi, che poi è inviato nello stesso carcere di Cuneo.

La testimonianza dell’avvocato

Il 17 ottobre 1979 Edoardo Arnaldi va a trovarlo nel carcere di Cuneo. L’avvocato brigatista a sua volta si suiciderà pochi mesi dopo. Quando i carabinieri vanno ad arrestarlo a casa in base alle accuse di Patrizio Peci. Egli descrive così l’ultimo incontro con il suo assistito: «Era accasciato. Sopportava male la detenzione. Pensava con angoscia alla moglie e ai nipotini. Ma non mi è sembrato sul punto di uccidersi. Sperava di uscire dal carcere per la decorrenza termini e di poter quindi affrontare a piede libero il processo di appello…..»

La protesta dei detenuti

Nel carcere di Cuneo, dopo la sua morte, viene indetta una giornata di lotta. “Per ricordare Francesco Berardi e chi era Guido Rossa” e viene diffuso un comunicato a firma “Proletari Prigionieri del campo di Cuneo” dove, tra l’altro, si legge:
«Il compagno Franco, il 21 ottobre veniva trovato con i polsi tagliati all’interno della cella e, dopo una sommaria medicazione ed un sedativo, veniva riaccompagnato in cella e ivi lasciato come se niente fosse accaduto. (…) Si trovava in carcere da più di un anno: Novara, Cuneo, Fossombrone, Trani e poi di nuovo Cuneo; i più moderni del circuito dei carceri speciali, appositamente costruiti per favorire l’applicazione delle più moderne tecniche dell’isolamento, sia verso l’interno che verso l’esterno».

La rivendicazione della W. Alasia

Il 6 novembre 1979, a Milano, la Colonna Walter Alasia delle BR diffonde un comunicato all’Alfa Romeo in cui è scritto: «Nei giorni scorsi un compagno è morto in carcere: Francesco Berardi, operaio dell’Italsider di Genova. È stato assassinato prima dai berlingueriani che lo hanno consegnato agli sbirri di questo regime, poi dalla “giustizia” dei padroni, e infine da quei lager nei quali vengono rinchiusi i comunisti combattenti. Nella nostra memoria resta il ricordo della sua vita di proletario che non si è mai arreso ai padroni, di operaio che ha saputo porsi alla testa degli sfruttati e ha dato la vita per il Comunismo…».

Nel documento di rivendicazione dell’attentato contro i due carabinieri, Vittorio Battaglini e Mario Tosa, uccisi a Genova il 21 novembre 1979, la colonna genovese delle BR ricorda Francesco Berardi e comunica di aver assunto il suo nome.
Guido Rossa è stato ucciso dalle Brigate Rosse il 24 gennaio 1979, a Genova.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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