15 dicembre 1978, le Br uccidono due poliziotti di guardia alle “Nuove”
Alla base di una delle quattro torri del muraglione di cinta delle carceri «Nuove» di Torino, pochi minuti prima del cambio alle 5,45 di venerdì mattina, due poliziotti di guardia su un autofurgone 850 sono stati colpiti da raffiche di mitra. Salvatore Lanza al volante è stato colpito da una quindicina di proiettili, Salvatore Porceddu ha estratto la pistola e sparato un colpo. La pistola si è inceppata, è stato colpito più volte e non ha retto.
I due agenti di PS assassinati
Salvatore Lanza di Catania, 21 anni compiuti, da due anni nella polizia; Salvatore Porceddu, 21 anni da compiere fra due giorni, di Oristano, nella PS da poco più di un anno. Sul luogo della sparatoria una cinquantina di bossoli usciti da armi diverse, sicuramente un mitra e un fucile caricato a pallettoni. Il commando, giunto con l’automobile, è sceso, si è avvicinato a piedi e ha lasciato partire i colpi. Una guardia carceraria, di ronda sul camminamento centrale, ha sparato ma solo quando la macchina degli attentatori era lontana più di cinquanta metri.
Le numerose pattuglie di polizia e carabinieri, giunti sul luogo dell’assassinio, hanno potuto solo constatare la morte e iniziare i rilievi . Dopo quaranta minuti la prima telefonata: «Qui le Brigate Rosse, abbiamo attentato con la logica dell’annientamento alla scorta delle «Nuove». Seguirà comunicato».
Alle 9,21 una seconda telefonata, questa volta a Roma: «Abbiamo giustiziato a Torino due servi del potere. Abbiamo usato cartucce Nato 7,62 e 9 Parabellum. Segue comunicato».
La rabbia dei poliziotti
Gli agenti di polizia hanno reagito duramente alla notizia. Contro i dirigenti — come riporta una notizia Ansa — « che mandano i furgoni blindati alle manifestazioni di piazza e lasciano gli automezzi normali a far da bersaglio ai terroristi». Una telefonata alla stessa agenzia, fatta da un agente della Questura ha detto tra l’altro: « Fino a poco tempo fa i poliziotti in servizio di guardia usavano i furgoni blindati. Questi sono stati tolti perché consumavano troppa benzina. A Torino in inverno di notte fa freddo e l’interno del mezzo si può riscaldare solo col motore acceso. Ci chiediamo se vale più la benzina o la vita di un poliziotto.
Davanti alle carceri sino a qualche tempo fa stava un furgone blindato: d’altra parte in Questura esistono anche delle «giulie» blindate. Oggi le cose vanno così: si pensa al consumo, ma non a chi muore». Critiche anche alle guardie carcerarie, che non sono intervenute tempestivamente, che non si sono accorte di niente, che dicono gli agenti — devono essere sottoposte a una inchiesta. La federazione unitaria CGIL CISL UIL ha proclamato scioperi, sino ad un’ora, a partire da lunedì prossimo, con assemblee in tutte le fabbriche della provincia ed ha ribadito la necessità di procedere a tempi stretti alla riforma del corpo di pubblica sicurezza.
Il nuovo opuscolo delle Br
Un nuovo opuscolo delle BR, datato ottobre ’78, èstato trovato a Genova. Gli stralci pubblicati sino ad ora dall’Ansa parlano, sotto il titolo generale di «Diario di lotta delle fabbriche genovesi Ansaldo e Italsider», delle contraddizioni aperte in seno alla DC dall’esecuzione di Aldo Moro. Le BR parlano di «disgregazione della DC ». Il testo esamina gli avvenimenti interni alle due fabbriche, esalta «la crescita politica della classe operaia verso la lotta armata» anche se riconosce che «questi salti di qualità si esprimono solo in negativo, cioè col rifiuto del PCI e del sindacato».
Parla non solo della disgregazione della DC ma anche di una «impressione quasi di una disgregazione della classe operaia».
Nella parte finale, sempre dalle notizie Ansa, le BR affidano alle avanguardie il compito di organizzare il movimento di resistenza proletario, intendendo per movimento «l’area di consenso alla lotta armata». Le BR, in questo documento di ottobre, parlano di un «salto di qualità» nei prossimi mesi… «per disarticolare il progetto antimperialista» [evidente refuso, si tratta del progetto imperialista, ndb] . Forse la «logica di annientamento» rivendicata ieri a Torino è questo macabro «salto di qualità».
FONTE: Lotta continua, 17-18 dicembre 1978
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