Una nota del Viminale difende le ragioni di CasaPound contro la figlia del poeta

La copertina della nota informativa

E’ una causa che si trascina da anni quella tra la vedova de Rachewiltz, figlia di Ezra Pound e Gianluca Iannone, leader di CasaPound. Materia del contendere: il diritto del movimento fascista di usare il nome del poeta alle cui idee politiche ed economiche rigorosamente si ispira. Il giudice civile ha pensato bene, per chiarirsi le idee, di rivolgersi alla polizia chiedendo una nota informativa sui “fascisti del terzo milennio”.

Se ne occupa un alto funzionario del Viminale, il direttore centrale della Polizia di Prevenzione, il prefetto Papa. E il contenuto della nota, che risale allo scorso mese di aprile, è decisamente sorprendente, a partire dal riconoscimento delle capacità politiche del gruppo «facilitato dalla concomitante crisi delle compagini della destra radicale e dalla creazione di ampi spazi politici che Casa Pound si è dimostrata pronta ad occupare. (…) Il risultato è stato conseguito anche attraverso l’organizzazione di innumerevoli convegni e dibattiti cui sono frequentemente intervenuti esponenti politici, della cultura e del giornalismo anche di diverso orientamento politico».
Papa sottolinea la capacità di andare «al di là dei rigidi schemi propri delle compagini d’area», come dimostrano «le recenti intese con la Lega Nord, di cui si condividono le istanze di sicurezza e l’opposizione alle politiche immigratorie, con la creazione della sigla “Sovranità – Prima gli Italiani” a sostegno della campagna elettorale del leader leghista».
Dal punto di vista politico è questo il fulcro della informativa, redatta in prossimità di quello che i giornali hanno definito il «patto del Brancaccio», al momento della venuta di Salvini a Roma.
L’alto funzionario richiama l’attenzione di CasaPound per la «tutela delle fasce deboli attraverso la richiesta alle amministrazioni locali di assegnazione di immobili alle famiglie indigenti, l’occupazione di immobili in disuso, la segnalazione dello stato di degrado di strutture pubbliche per sollecitare la riqualificazione e la promozione del progetto “Mutuo Sociale. L’attenzione del sodalizio è stata rivolta anche alla lotta al precariato ed alla difesa dell’occupazione attraverso l’appoggio ai lavoratori impegnati in vertenze occupazionali e le proteste contro le privatizzazioni delle aziende pubbliche».
Non sfugge la concorrenza mimetica con l’estrema sinistra, a cui contende temi dell’agenda politica «in passato predominio esclusivo della contrapposta area politica, quali il sovraffollamento delle carceri, o la promozione di campagne animaliste contro la vivisezione e l’utilizzo di animali in spettacoli circensi».
Papa affronta anche il tema delle violenze attribuite a un gruppo che si caratterizza per la «rigorosa nel rispetto delle gerarchie interne». All’epoca del report si erano consumati due episodi gravi e clamorosi, che avevano portato all’arresto di dirigenti di CasaPound: un raid allo stadio nel Viterbese, nel novembre 2014, con il pestaggio di ultras avversari di estrema sinistra e una violentissima rissa dopo la partita di calcio della Cremonese con gli antagonisti del Centro sociale Dordoni (con un compagno ridotto in fin di vita: ma in quel caso i neofascisti erano stati attaccati). In quest’ultimo caso le violenze risalgono a gennaio ma gli arresti per rossi e neri scattano proprio ad aprile 2015. Così per il prefetto la colpa è di alcuni suoi militanti indisciplinati, quelli infiltrati «nel mondo delle tifoserie ultras calcistiche, ambito in cui l’elemento identitario si coniuga a quello sportivo divenendo spesso il pretesto per azioni violente nei confronti di esponenti di opposta ideologia anche fuori dagli stadi». Perché invece, di solito, «il sodalizio organizza con regolarità, sull’intero territorio nazionale, iniziative propagandistiche e manifestazioni nel rispetto della normativa vigente e senza dar luogo ad illegalità e turbative dell’ordine pubblico» anche se «all’interno del movimento militano elementi inclini all’uso della violenza, intesa come strumento ordinario di confronto e di affermazione politica oltre che quale metodo per risolvere controversie di qualsiasi natura».

Leggi: il testo integrale del documento

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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