Rogo alla Cavallerizza, un clochard respinto arrestato per strage

La polizia ha arrestato per il reato di strage un clochard di nazionalità straniera. Lo ritengono responsabile di avere appiccato l’incendio alla Cavallerizza Reale di Torino, lo scorso 21 ottobre. Gli agenti del Commissariato Centro di Genova lo hanno fermato e interrogato. Il clochard ha raccontato di non sapere nulla dall’incendio. Aveva fatto rientro alla Cavallerizza alle 6 del mattino, dopo aver trascorso una notte ai Murazzi del Po.

Una versione smentita dai filmati delle videocamere di sorveglianza, dove si nota l’uomo dirigersi verso la Cavallerizza e versare il liquido da una bottiglia in vetro nel tentativo di appiccare un fuoco, senza però riuscirvi. Dopo un paio di ore, l’uomo viene ripreso mentre si dirige verso la zona dei cosiddetti “granai”, muovendosi nell’oscurità mentre accende delle fiammelle. Quindi si allontana velocemente da una porta dei granai, l’area dove poco dopo si verificherà il rogo.

Non ha trovato posto per dormire e per vendicarsi ha appiccato il fuoco. Sarebbe questo il motivo che ha spinto il clochard di 39 anni, un marocchino con cittadinanza spagnola, a innescare le fiamme. L’edificio, patrimonio Unesco, è da quattro anni un centro sociale occupato. Le telecamere erano state installate dalla polizia per monitorare una presunta attività di spaccio.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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