22.4.70, Napoli: caccia allo studente nel centenario di Lenin

Il 22 aprile 1970 la Sinistra universitaria promosse una grande manifestazione per celebrare il centenario di Lenin. Doveva sancire l’egemonia sul movimento studentesco di questa frazione organizzata e radicale. Un gruppo attento alla lezione di Bordiga e alle correnti dissidenti della sinistra comunista. Invece si trasformò in un disastro. Perché la polizia attaccò brutalmente il corteo con decine di arresti e di fermi.
Io ho un vago ricordo della storia del gruppo. Ero in quarto ginnasio allora. Ancora anni dopo, però si favoleggiava dei suoi dirigenti, tutti teste pesanti. E ci si dava di gomito in assemblea: “Eh, quello è un compagno della Sinistra Universitaria…”.

Un lungo corteo in centro

La storia di quel 22 aprile di 50 anni fa ce la racconta Felice Piemontese, allora cronista dell’Unità, poi scrittore e redattore al Tgr campano. Il grande corteo parte dall’Università centrale, aperto da un enorme striscione inneggiante a Lenin. I canti dell’Internazionale e Bandiera rossa, i cordoni ben serrati e gli slogan che inneggiavano a Lenin e a Ho Chi Minh. Una liturgia ben rodata da chi animava le piazze in quegli anni. Il grande serpentone attraversa il centro borghese della città, via Roma, via Chiaia. Imbocca quindi la Riviera di Chiaia, lo stradone che porta al consolato americano. Non ci arriverà mai. Un imponente schieramento di agenti isola completamente piazza della Repubblica che, alla fine della Riviera, dà l’accesso al consolato.

Le cariche brutali

La testa del corteo cerca di aggirare il tappo ma gli ordini per la polizia sono tassativi. Non devono arrivare sotto il consolato. Partono le cariche con estrema durezza. Le strade che confluiscono nella piazza o la delimitano sono tutte molto larghe. Un terreno decisamente favorevole a celerini e carabinieri che si scatenano in quella che l’Unità definisce “la parte più disgustosa”, la caccia agli studenti. Agli otto arresti iniziali seguono 39 fermi. Inflitti anche a cittadini che protestano per l’eccessiva aggressività poliziesca.

Le celebrazioni del Pci

Anche il Pci, come i gruppi rivoluzionari dell’epoca, celebrò con grande enfasi il centenario del leader più amato del movimento comunista internazionale. L’onere delle commemorazioni toccò a esponenti di quella che all’epoca era “la destra amendoliana”, ancora comunista. Giancarlo Pajetta alla grande parata di Mosca, Giorgio Napolitano alla riunione solenne del comitato centrale del Pci a Roma …

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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