Mille dei centri sociali in piazza a Palermo contro il summit per la Libia
Un migliaio di giovani dei centri sociali di Palermo ha sfilato in corteo ieri sera per “manifestare il dissenso rispetto alla Conferenza Internazionale per la Libia” . Il summit si tiene oggi e domani a Palermo.
“Con partenza da piazza Rivoluzione, la folta carovana musicale ha strappato la città al controllo, è irrotta in una dimensione ovattata costruita ad arte in vista dell’evento”.
Gli organizzatori del corteo contestano una macchina scenica costruita “per i bisogni esclusivi dei delegati delle nazioni invitate che giocano un ruolo di predominio militare sul Mediterraneo”.
I contenuti della protesta
I manifestanti hanno lanciato chiari messaggi contro le politiche guerrafondaie e i falsi processi di pacificazione. Ma anche contro la speculazione sui poveri e la discriminazione razziale. I centri sociali contestano “una città militarizzata e negata di cui non si è più liberi abitanti ma ostaggio dei potenti e delle loro necessità”.
Le misure di sicurezza hanno stravolto il traffico per giorni, proibendo i parcheggi e chiudendo le scuole delle aree prospicienti il Grand Hotel. Numerose le perquisizioni nelle case. Insomma, solo grandi disagi per i palermitani per un vertice che assume, ancor prima di iniziare, le sembianze di un grande flop”.
“Non possiamo accettare che la nostra città ci venga sottratta per permettere lo svolgimento di un summit assolutamente inutile (dal
momento che ciò di cui, sostanzialmente, si discuterà sarà come spartirsi i resti della Libia per renderla una zona franca dove sospendere i diritti umani e incarcerare migliaia di migranti), parecchio dispendioso economicamente e che, peraltro, si manifesta come fallito ancor prima di iniziare. Bisogna infatti assolutamente sottolineare , oltre all’assenza dei grandi capi di Stato al posto dei quali vi saranno i semplici delegati, la defezione di una delle fazioni libiche, particolare non da poco se si considera che l’intento manifesto del summit era proprio quello di trovare un accordo tra le fazioni”, afferma Nicola Calcavecchia dei centro sociali palermitani
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