21 novembre 1976: assalto di massa al Circolo della Stampa di Napoli
L’assalto al Circolo della stampa di Napoli, alla vigilia del processo Nap, è un episodio poco noto degli anni di piombo. Rappresenta però, a mio avviso, uno dei punti più alti della guerriglia rossa.
Per la prima volta, infatti, un’azione di avanguardia è pensata e costruita su dimensioni di massa. Per il numero dei compagni impegnati a diversi livelli ma anche per il dibattito ampio che l’aveva preparata e legittimata nel movimento di solidarietà ai prigionieri politici dei Nap.
Oltre alla ventina di militanti che irrompono nel circolo della stampa, di domenica mattina, ce ne sono almeno altrettanti impegnati a “coprire” gli attaccanti. Una cerchia ben organizzata ha il compito e gli strumenti per isolare l’obiettivo dall’arrivo delle forze dell’ordine. E in effetti lo smacco per la polizia, in una città in stato d’assedio, fu notevole.
Una grande concentrazione di forze per un’azione tutto sommato a bassa intensità militare: distribuire un comunicato, tenere un comizio volante. Una modalità di propaganda armata in cui la rapina dei portafogli era piuttosto una forma di intimidazione ai giornalisti ( della serie ‘zitti, che sappiamo dove state di casa’). E in effetti nessuno dei 30 presenti riconobbe uno dei due arrestati che pure aveva avuto un ruolo di protagonista, era alto più di un metro e 90 e aveva la barba …
La cronaca della “Stampa”
Assalto al circolo della stampa di Napoli: 30 giornalisti rapinati. Giovani mascherati e armati hanno devastato i locali, scagliando bombe incendiarie. Sulle pareti scritte inneggianti alla “rivoluzione proletaria” – Fermati due sospetti
(Dal nostro corrispondente) Napoli, 21 novembre. Nuove violenze a Napoli, dopo gli attentati dinamitardi ai grandi magazzini, agli istituti di credito e gli assalti ai pullman. Oggi il Circolo della stampa, nella Villa comunale, è stato preso d’assalto da un gruppo di teppisti (una ventina di giovani armati di pistole, con i volti coperti da calze da donna, vestiti con tute da meccanico e scarpe da tennis).
Si sono fatti consegnare dai 30 giornalisti presenti il denaro contenuto nei portafogli, hanno razziato assegni e contanti dalla cassa del club, imbrattato le pareti con scritte di vernice rossa inneggianti alla « rivoluzione proletaria» ed ai Nuclei armati proletari, si sono abbandonati ad episodi di vandalismo.
Il lancio delle molotov e i due fermi
All’uscita, prima di allontanarsi indisturbati, hanno lanciato contro l’auto del giornalista Ramasco una bottiglia molotov. La vettura ha riportato gravi danni. Altre bottiglie incendiarie sono state gettate nell’ingresso delle scale del circolo e nella sala della televisione. Uno degli ordigni è scoppiato provocando un principio d’incendio che è poi stato domato dai vigili del fuoco. La polizia ha fermato due giovani sospettati di avere legami con i Nap. Sono Raffaele Romano, di 22 anni, e Raffaele Postiglione, di 24, che furono al centro delle clamorose manifestazioni durante il processo per direttissima, nel marzo scorso, agli aderenti ai Nap per la ribellione nel carcere di Poggioreale. I due sono stati fermati in via Marittima, a bordo di una « Volkswagen », e condotti in questura, dove il loro fermo in serata è stato tramutato in arresto.
Quando la notizia dell’assalto dei terroristi si è diffusa in città, al Circolo della stampa si sono recati il prefetto, il questore, il sindaco Valenzi ed altre autorità cittadine per esprimere l’indignazione e lo sdegno per l’aggressione. L’irruzione è avvenuta alle 12,40. Nel circolo, dove sono anche gli uffici amministrativi della associazione stampa e dell’Ordine, oltre ai giornalisti c’erano il personale del club ed alcuni soci. I giornalisti erano riuniti per eleggere un componente del consiglio direttivo della associazione, che dovrà rimpiazzare il rappresentante dei pensionati, Franco Mastelloni, deceduto di recente.
Un’azione fulminea
L’azione è stata imprevista e fulminea, mentre imperversava un violento nubifragio. A quanto pare alcuni dei malviventi erano appostati nella stessa villa comunale. Hanno atteso che un funzionario della Banca Nazionale dell’Agricoltura, il dott. Francesco Iorio, spostasse la propria automobile — una Fiat «126» — che aveva parcheggiato proprio davanti alla porta principale di ingresso del circolo, ostruendo completamente il passaggio. Appena l’auto si è allontanata il primo gruppo di terroristi, armi in pugno, ha fatto irruzione nel circolo. L’ennesimo episodio di violenza ha destato scalpore e indignazione. L’aggressione ai giornalisti riuniti nel circolo della stampa è avvenuta alla vigilia del processo che si celebrerà domani contro 24 persone accusate di aver partecipato ad azioni dei «Nap». C’è molta tensione per questo processo tanto che i giudici popolari hanno fatto pervenire al presidente una giustificazione medica sulla loro impossibilità a partecipare. Il presidente della corte d’assise procederà a un nuovo sorteggio dei giurati.
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