18 settembre 1956: nasce Claudiana Bernacchia, il “casco d’oro” della Magliana
Ci fu persino chi si ricordò di un film del 1952, interpretato da Simone Signoret, quando vide Claudiana Bernacchia, e gli venne in mente di chiamarla «casco d’oro». Come il titolo del film, appunto, perché diceva che per fascino e autorevolezza somigliava alla protagonista. Lei, Claudiana, giovane, minuta e carina, era diventata la donna di Claudio Sicilia, finendo per condividerne ogni traffico e ogni affare.
Lui diceva di amarla, e l’aveva fatta entrare nel «giro», facendola sentire «la donna del capo» anche se Sicilia capo non era. Spediva Claudiana agli appuntamenti, come quella volta che la mandò, di notte, a un incontro con un certo «capello» davanti al convento dei frati trappisti, per farle ritirare delle armi che «il vesuviano» doveva custodire per conto della banda. Oppure le faceva «tagliare» l’eroina da vendere. Era una di cui ci si poteva fidare, apprezzata da tutti.
Voleva uscire dal giro
Quando Sicilia capì che qualcuno s’era messo in testa di ammazzarlo perché temeva un suo tradimento, venne a sapere che volevano far fuori pure Claudiana, «in quanto a detta di tutti la stessa voleva farmi cambiare vita, cosa in effetti vera», dirà al giudice. Dunque «casco d’oro» cercava di convincere il suo uomo a farla finita con la droga e gli altri «affari sporchi». E dopo l’arresto di Sicilia, i suoi amici l’avevano cercata, con la scusa di volerla aiutare e offrirle assistenza, ma lei s’era spaventata ed era sparita dalla circolazione. Immaginava che volessero eliminarla, perché avrebbe potuto confermare molte delle cose che Sicilia avrebbe detto ai magistrati.
Ma riuscì a salvarsi, e in seguito si legò a un altro boss della Magliana. Secondo gli investigatori ha continuato a fare affari e a gestire col suo nuovo uomo i traffici della banda, tanto che nell’estate del 1993 l’hanno arrestata con l’accusa di associazione di stampo mafioso. Abitava in una bella villa sulla via dei Laghi, vicino ai Castelli, da sola perché il suo uomo era già in carcere.
FONTE: Giovanni Bianconi, Ragazzi di Malavita
2009: testimone sulla Orlandi
Nega, invece, ogni coinvolgimento della Banda della Magliana nel sequestro di Emanuela Orlandi, Claudiana Bernacchia, 53 anni, detta “Casco d’oro”, sentita questa mattina dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo che l’ha convocata come persona informata sui fatti. La Bernacchia ha escluso un ruolo di Enrico De Pedis e di altri suoi uomini nel rapimento della 15enne cittadina vaticana, avvenuto il 22 giugno del 1983, ma le sue risposte non sarebbero state particolarmente convincenti. La donna ha smentito quanto affermato nei giorni scorsi dai pentiti Antonio Mancini e Maurizio Abbatino, ma a chi indaga sarebbe apparsa più che reticente.
Stando agli inquirenti, infatti, la Bernacchia, attualmente legata a un imprenditore (che non ha mai avuto conti in sospeso con la giustizia pur avendo conosciuto Renatino), sarebbe depositaria di molti segreti dell’organizzazione criminale. Arrestata nel ’90 in occasione di un sequestro di 10 chili di cocaina e poi nuovamente in manette nel ’93 nell’ambito dell’operazione Colosseo mentre si trovava in una villa alla periferia di Marino, grazie anche alle rivelazioni di Abbatino, la Bernacchia ha prima convissuto con Claudio Sicilia, il pentito assassinato nel novembre del ’91 e dal quale ebbe due figli. Successivamente è stata la moglie di Giorgio Paradisi, altro esponente della Magliana vicino a Renatino, in carcere dal ’92 e poi deceduto nel 2006 per malattia mentre era nel carcere di Secondigliano.
2016: l’arresto per il “fumo”
Claudiana Bernacchia, l’ex compagna di due componenti della banda della Magliana soprannominata “Casco d’oro”, oggi 60enne, è stata arrestata a Olbia per possesso di droga. È stata fermata al porto Isola Bianca con quasi due etti di hascisc nascosti nella borsa. I militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Olbia, nell’ambito della quotidiana attività di controllo degli scali galluresi, ha fermato un’utilitaria con alla guida un’insospettabile sessantenne che, però, è stata sottoposta al controllo in seguito alla segnalazione dei cani antidroga. All’interno della borsetta le Fiamme gialle hanno trovato un involucro pieno di caffè, all’interno del quale vi era un panetto di circa 100 grammi di hascisc.
Nel bagaglio poi, nascosto all’interno di una confezione di detersivo in polvere, vi era anche anche un secondo panetto, per un totale di 180 grammi di hascisc. Nella sede del Gruppo della Guardia di Finanza di Olbia, i militari hanno scoperto come quella donna dall’aspetto insospettabile fosse conosciuta alle cronache come “Casco d’Oro”, uno dei personaggi femminili di maggior spicco della criminalità romana degli anni Ottanta. Bernacchia, infatti, era legata a boss del calibro di Claudio Sicilia, ucciso nel 1991, e Giorgio Paradisi, deceduto per una malattia nel 2006.
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