13.11.81: ex PL uccidono poliziotto alla stazione di Milano
Il 13 novembre 1981, è in corso a Milano un’operazione di controllo nei confronti di due individui sospetti nella Stazione Centrale. La guardia Eleno Viscardi, in servizio alla Digos, si fa sorprendere dalla brusca reazione di uno dei controllati. All’improvviso questi fa fuoco e lo ammazza con numerosi colpi di pistola. Gli autori dell’omicidio sono immediatamente arrestati da altri agenti di polizia accorsi sul posto.
Successivamente li identificano come terroristi appartenenti ai Comunisti organizzati per la liberazione proletaria (Colp): un gruppo costituito da appartenenti a Prima linea, allo scopo di sostenere i militanti ricercati e consentire la liberazione dei “prigionieri politici”.
I due arrestati sono il napoletano Nando Della Corte, un giovane non ricercato che proviene dai collettivi studenteschi della zona Centro, e Giorgio Soldati, un venticinquenne di Rivoli, latitante di Prima Linea: è uno dei tanti militanti di movimento proveniente dalla val Susa.
Il pentito e il torturato
Il primo, responsabile dell’omicidio, diventa subito un collaboratore di un certo rilievo e contribuisce allo smantellamento della residua rete militante del Sud. Il secondo “cede” sotto il pestaggio in questura poi non rende interrogatorio in carcere. Delle sue presunte “confessioni” non c’è traccia nei verbali processuali. Lo ammazzano i compagni della brigata di campo delle Br nel supercarcere di Cuneo, meno di un mese dopo. Le modalità del delitto, una sorta di brutale garrota, e la sua stessa logica spietata, non gli si perdona la debolezza, convinceranno Enrico Fenzi ad abbandonare la lotta armata.
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