22 giugno 1979: al grande corteo operaio l’Mls fa il mazziere per i sindacati

Roma, 22 giugno 1979. I metalmeccanici giunti da tutto il paese manifestarono per le vie di Roma per far sentire la loro voce durante la trattativa per il nuovo contratto nazionale. La mattina presto, dopo un lungo viaggio in treno e in pullman arrivarono alla stazione Tiburtina gli operai dell’Alfa Romeo.

Ad aspettarli migliaia di compagni dell’Autonomia Operaia con lo striscione con il drago e l’immancabile Obelix. Nelle fabbriche del nord era diventata molto forte la componente operaia legata all’ Autonomia. Magnifica manifestazione, rovinata per una decina di minuti, da scontri tra gli autonomi e un folto gruppo di appartenenti al servizio d’ordine del P.C.I. comparsi all’improvviso a centinaia da una traversa di via dei Volsci. I pulmini della polizia, che non intervenne, si misero di traverso per spezzare il corteo. Finalmente gli operai dell’Alfa si misero in mezzo per dividerli, gridando che era una vergogna vedere compagni contro compagni combattere tra di loro, quando i veri nemici erano i padroni! La calma ritornò e finalmente si arrivò a San Giovanni. Erano centinaia di migliaia. La piazza completamente piena. Un chiaro messaggio per i sindacati che nella trattativa con la Confindustria adottarono una linea dura e riuscirono ad ottenere un nuovo contratto a favore dei lavoratori.

Foto di Rosamaria Corbisiero “Collettivo Controimmagine”

La cronaca di Lotta continua

La Manifestazione nazionale dei metalmeccanici a Roma. Quartiere San Lorenzo, via dei Sardi, ore 10.30: squadre ausiliarie del MLS in azione di servizio d’ordine ». in alto, cerchiate, chiavi inglesi e spranghe.

Stazione Tiburtina. Arrivano tanti treni. Bandiere rosse, tamburi, campanacci. I metalmeccanici « invadono » Roma. Ci sono andato pure io per vedere (era tanto che non andavo a una manifestazione così). Tanta gente, giovani, anziani, donne. Tutti molto stanchi. Sono andato lì per vendere i giornali (era tanto che non facevo nemmeno questo). Incontro parecchi compagni dell’Autonomia ed ex Lotta Continua. Anche loro girano per guardare. Si parla. Criticano il giornale. Mi accorgo che c’è molta tensione. Il sindacato non vuole che gli autonomi entrino nel corteo.
Nonostante questo un migliaio di compagni, prevalentemente della zona Tiburtina, riescono a inserirsi, sistemandosi alle spalle della rappresentanza di Brescia. Immediatamente dietro a loro si forma un cordone sanitario «per tenerli isolati».

Il “confronto” tra autonomi e sindacati

Un corteo si comincia a muoversi avanza molto lentamente. Nei momenti di sosta autonomi e sindacati si fronteggiano e si scambiano slogans. «Autonomia Operaia fai fagotto te la ficchiamo in culo la P 38 » si sente dalle file del servizio d’ordine della FLM, «Provocatori sono PCI e sindacato che pieni di paura invocano lo stato » rispondono gli autonomi.
La situazione è tesa ma non pensavo che potesse degenerare. Appena la strada si allarga un po’ si nota un gran da fare nelle file di dietro e all’improvviso il servizio d’ordine sindacale tenta di superare gli autonomi. ma non ci riesce. E il corteo continua ad avanzare. Appena arrivati nel piazzale del Verano il sindacato ritenta il sorpasso, ma questa volta molto più numeroso e con più violenza.

Aggirano di corsa e urlando lo spezzone degli autonomi sulla destra, sistemandosi davanti alla polizia che era attestata vicino all’obitorio e caricano i compagni spingendoli in direzione del cimitero.
Nascono ovviamente delle risse, una compagna nella fuga scivola e cade, un autonomo viene tirato per i capelli, ma c’è anche qualcuno che tenta di dialogare e di comprendere. Ma ormai il servizio d’ordine è riuscito definitivamente a estromettere i compagni dal corteo, rompendo anche gli striscioni.

Il pestaggio a San Lorenzo

Gli autonomi si disperdono per le strade di San Lorenzo, qualcuno decide di recarsi in piazza San Giovanni alla spicciolata, altri invece tentano di rientrare all’altezza di via dei Volsci. Nuovo fronteggiamento. Inaspettatamente’ si apre il primo cordone del servizio d’ordine e parte una carica. Per tre volte si vedono militanti del MLS di Milano uscire dal corteo con le chiavi inglesi impugnate e caricare i compagni , per lo più sparsi per la strada e senza difesa, che tentano di scappare. Un compagno cade sotto i colpi di una spranga, perde copiosamente sangue dalla testa. Si chiama una macchina per soccorrerlo, ma i valorosi aggressori tentano di ritardarne l’arrivo. Lo spettacolo, dopo che il corteo è sfilato tutto, è raccapricciante. Su un marciapiede una larga macchia di sangue e appoggiato al muro un bastone insanguinato.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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