Quei “cuori neri” tra vittime e martiri
Luca Telese ha presentato a Roma il seguito del suo best seller. Il libro ricostruisce tutte le polemiche scatenate in dieci anni e ammette un errore di valutazione: in questo paese non è ancora possibile costruire una memoria condivisa
“Avendo visto Narcos, ora sappiamo tutti che vuol dire uno che entra in casa, ti lega e ti ammazza davanti ai tuoi genitori. Oppure due che passano e ti fanno fuori a colpi di fucile a pompa, a 16 anni, su un marciapiede del Prenestino. O anche tre (forse sei) che ti versano benzina sotto la porta mentre dormi ammucchiato con sei ragazzini in due stanze, e due dei ragazzini non si salvano e finiscono morti bruciati. Avendo visto Narcos, possiamo immaginare perché scrivere un libro su queste cose suscita un casino, soprattutto se vieni da Cali e scrivi con qualche empatia per quelli di Medellin. Perché ognuno racconta una verità diversa. Perché le memorie sono e restano divise. Perché tutti cercano di schivare certa merda dalle loro reputazioni ricostruite. Avendo visto Narcos, possiamo leggere “Cuori Contro” il libro di Luca Telese che racconta che succede quando uno che viene da sinistra parla di morti di destra – con maggiore consapevolezza delle cose. C’è anche qualche arrabbiatura postuma, ma ne parleremo alla presentazione”.
UNA STORIA DEGLI ANNI SETTANTA – La prende alla larga Flavia Perina per invitare alla lettura del volume … LEGGI TUTTO su Tiscali.it
Lascia un commento