Il delitto della Camilluccia/2: quando Egidio Giuliani accoltellò Franco Freda

Contropiano, il quotidiano on line della Rete dei comunisti, bontà sua, per spiegare il “peso” di Egidio Giuliani, cita “Fascinazione, il ben informato blog sulla fascisteria italiana” e riprende appunto il post sulla “agenzia Giuliani”.  Prendo atto con piacere che si sono arresi all’evidenza, non parlando, come avevano fatto in altra occasione di “blog della fascisteria”. Il mio non è, in tutta evidenza, un puntiglio formalistico. Grazie, comunque…

Il post è estremamente parziale, perché racconta soltanto il primo pezzo della traiettoria politica che l’ha portato, un anno dopo l’arresto, a essere protagonista, in quel terribile 1982 delle partite a palla giocate nei cortili delle carceri con le teste dei nemici, della campagna contro i “vecchi marpioni”. Sempre in Guerrieri, dieci anni fa, ne scrivevo in termini piuttosto approssimativi:

Lo spirito di scissione non riguarda soltanto gli epigoni, ma anche i leader detenuti. Così, nel carcere di Novara, Marcello Iannilli, il “comandante” del Mrp convince Egidio Giuliani ad accoltellare “Giorgio” Freda per punirlo dei suoi rapporti con i servizi di sicurezza mentre lui stesso a Rebibbia “darà una lezione” a Fachini. La campagna contro la “vecchia guardia” è ispirata da Calore, che, confermando la sua doppiezza, continua a mantenere rapporti di collaborazione con il leader della destra radicale: in quei mesi, infatti, sta scrivendo un saggio, La società tecnologica, che sarà pubblicato nel mese di settembre dalle Edizioni di Ar (e puntualmente ritirato dal catalogo dopo il suo pentimento). Di un clima pesante e paranoico a Novara parla Stefano Di Cagno [in una lettera da me pubblicata nella prima edizione di Fascisteria]:

Io avevo messo in pratica, nel mio piccolo, quello che loro teorizzavano sull’unità di azione con i “rossi”. Eppure per un articolo di Controinformazione, peraltro scritto dalla Ventricelli con cui per un anno avevamo fatto “banda” assieme, stavo per essere isolato al mio arrivo allo speciale, perché Egidio Giuliani, che lo aveva letto, disse che essendo di Bari dovevo essere un “questurino”.

Lo stesso giorno dell’accoltellamento in carcere (Freda limita i danni grazie al busto ortopedico che frena l’impatto della lama), 266 il 28 maggio, c’è in programma l’ennesimo salto del bancone dei “guerriglieri neri”, organizzato a Milano …

Dell’episodio avevo avuto modo di parlare nella prima edizione di Fascisteria (Castelvecchi 2001), nel capitolo su Franco Freda e la massomafia, testo puntualmente ripreso in Fascinazione.

E’ chiaro che all’epoca avevo sottolineato il peso e la caratura del personaggio Giuliani, così come è di tutta evidenza che in quella “campagna” dei “rivoluzionari” contro la “vecchia guardia collusa” si comincia a costituire quel piccolo nucleo soggettivo di irriducibilismo che attraverserà trent’anni di storia … (2 – continua)

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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