Delitto Fanella, 16 anni a Giuliani e La Rosa, 10 a Ceniti
E’ stato condannato a 20 anni di reclusione Giovanni Battista Ceniti, accusato di omicidio e tentato sequestro di persona per il delitto Fanella, il broker ritenuto il ‘cassiere’ del faccendiere Gennaro Mokbel, ucciso a Roma durante un tentativo di rapimento nel luglio 2014.
Nello scorso mese di aprile sono stati condannati gli altri due complici: Egidio Giuliani, uno degli ‘irriducibili’ dei Nar, e Giuseppe La Rosa. La sentenza è stata emessa dal Gup di Roma, Simonetta D’Alessandro, a conclusione del processo che si è svolto con le modalità del rito abbreviato. La posizione di Ceniti, un giovane genovese già dirigente di CasaPound nel Verbano, era stata stralciata per un difetto procedurale.
E’ in corso, ancora, presso la I corte di assise di Roma, il rito ordinario per i presunti mandanti (Lele Macchi e Manlio Denaro, altre due figure di spicco della destra radicale romana) e di tre fiancheggiatori, tra cui il tatuatore dei vip, accusati di supporto logistico.
Silvio Fanella fu ucciso con un colpo d’arma da fuoco al petto il 3 luglio 2014 nella sua abitazione nella zona della Camilluccia; l’omicidio fu commesso da un commando di finti finanzieri che tentò di sequestrarlo. Lo stesso Ceniti rimase ferito seriamente nel corso della sparatoria. Tra i possibili obiettivi dei killer, secondo gli investigatori, c’era il ‘tesoro’ multimilionario della maxitruffa a Fastweb e Telecom Sparkle (denaro, orologi di pregio e diamanti), ritrovato in parte pochi giorni dopo il delitto in un vano nascosto della villa in campagna di Fanella.
AGGIORNAMENTO ottobre 2023
In appello le pene sono così ricalcolate: 16 anni a Giuliani e a La Rosa, 10 a Ceniti. E’ stato infatti Fanella ad aprire il fuoco ferendo seriamente Ceniti che così non partecipa alla successiva sparatoria che finisce con la morte del “cassiere di Mokbel”.
I presunti mandanti, Macchi e Denaro, sono assolti.
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