Nel nome di un Dio uccidono: il servizio del Tgr Basilicata
Un servizio bello e lungo (quasi due minuti) del tgr Basilicata su Nel nome di un Dio uccidono. Un regalo a sorpresa del redattore capo Oreste Lo Pomo. Qui il link: il servizio inizia al minuto 15.30″.
A seguire la scheda di archiviostorico.info
IL LIBRO – La strada per il Paradiso può passare per l’Inferno. È l’esperienza comune a numerosi movimenti religiosi estremi che, nel corso dell’ultimo decennio del secolo scorso, hanno avuto come esito della loro visione apocalittica suicidi collettivi (il Tempio Solare, Heaven’s Gate), stragi (metropolitana di Tokyo, Oklahoma City), ecatombi (Waco, Uganda). L’attenzione generale, concentrata dopo l’11 settembre 2001 sulla potenza distruttiva scatenata dall’Islam radicale, rischia di spingere in un cono d’ombra altre vicende che si sono consumate nel segno di una terribile violenza di matrice religiosa.
DAL TESTO – “Un filo nero collega la tradizionevölkisch dell’occultismo tedesco all’esoterismo nazista: si pensi al ruolo giocato dall’Ariosofia, movimento manicheo e razzista animato da un cistercense austriaco, Jorg Lanz. Il mondo è descritto come teatro del conflitto tra il principio del bene, rappresentato dagli ariani, e il principio del male incarnato nelle razze mongole, negroidi e mediterranee. Una visione gnostica rozzamente sessuale legge la crocifissione dell’ariano Gesù come rappresentazione simbolica di un tentativo di stupro da parte di malvagi “pigmei”. Lanz elegge i templari come mito di riferimento e costituisce l’Ordo Novi Templi (ONT), che attira numerosi esponenti del movimento völkisch: con priorati fondati in Austria, in Germania e in Ungheria, ma anche una colonia in Persia.
“Per altri sotterranei canali in ambito nazista è stato rilanciato il mito fondatore del neopaganesimo e della neostregoneria: essere stata cioè la pratica della caccia alle streghe, da parte dell’Inquisizione cattolica e delle corti popolari puritane in area anglosassone, la manifestazione della persecuzione cristiana delle sacche di resistenza contadina dell’antica religiosità pagana. Un’idea rilanciata da Heinrich Himmler e che ha attecchito a partire dagli anni ’70 in ambienti assai variegati, da certo femminismo radicale ad alcune componenti “spiritualiste” del fondamentalismo ecologista, talvolta politicamente collocati all’estrema sinistra o provenienti da esperienze “movimentiste”. Una delle più significative componenti del mondo New Age vena un modernissimo approccio olistico alla Natura di influenze di religiosità tradizionale, da culto della Dea Terra.
“Un suicidio di gruppo decapita, nel marzo 1995, la Wicca francese, una setta neostregonesca con al centro dei rituali l’esercizio della magia sessuale. Fonti giornalistiche incontrollabili parlano di milioni di seguaci in tutto il mondo ma quelli francesi di questo culto luciferino non sarebbero stati più di cinquecento. Nicole Letellier, alias Diane Luciferia, profetessa indiscussa della setta, predicatrice della liberazione sessuale come via personale di realizzazione, si ammazza a 46 anni con un colpo di fucile. Il suo compagno, Jack Coutela, 70 anni, elevato dalla donna al grado di grande sacerdote e da lei coinvolto nelle orge del sabato sera e nei riti satanici alla buona, sconvolto dalla morte della “santena” si impicca, coinvolgendo nel suicidio l’allieva prediletta, la giovane Dominique Desseaux, che viveva con la coppia ed era stata presentata ai vicini come una figlia adottiva. La presenza di un consistente arsenale conferma le voci sulla crescente paranoia dell’uomo, preoccupato di essere sotto il tiro degli “integralisti”.”
L’AUTORE – Ugo Maria Tassinari (Napoli, 1956) è giornalista, docente di giornalismo multimediale, blogger, negli ultimi dieci anni si è occupato prevalentemente di comunicazione istituzionale, curando l’Ufficio stampa e il sito web dell’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza. Autore di numerosi testi, “Biennio rosso” con Oreste Scalzone (SugarCo 1988), “Fascisteria” (1a ed. – Castelvecchi 2001), “In god we kill” (Jamm Edizioni 2002), “No alla centrale unica di Scanzano” con Josè Mazzei (Upi Basilicata 2003), “Rivolte” in qualità di curatore (Immaginapoli 2004), “Naufraghi” (Immaginapoli 2005), “Guerrieri” (Immaginapoli 2007), “Fascisteria” (2a ed. ampliata e aggiornata – Sperling & Kupfer 2008), “Napolitano, il capo della banda” (Edizione Sì 2014), e di un video-dvd sulla destra radicale, si è anche occupato di violenza politica e dell’uso delle fonti orali per la ricostruzione storica degli anni di piombo.
INDICE DELL’OPERA – Introduzione – Capitolo I. Nord – Capitolo II. Ovest – Capitolo III. Est – Capitolo IV. Sud – Postfazione, di Nicola Rao – Bibliografia – Indici
Ecco invece i link con il booktrailer e l’approfondimento di Trm
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