Nicola C. di Firenze, volenteroso sbirro democratico

Questo post è stato modificato semplicemente togliendo il cognome del povero Nicola C. I link restano, non è difficile risalire a chi è, ma l’importante è non condannarlo all’ergastolo di Google.

Nicola C. tutto sommato è una brava persona, proprio come lo è probabilmente la maggior parte di coloro che hanno dato fuoco al campo Rom a Torino e poi hanno chiesto prontamente scusa, quando hanno scoperto che avevano colpito un bersaglio sbagliato. E’ che avevano fretta di Fare Qualcosa.

Non conoscevano la Tartaruga Cassiopeia.

A Firenze, esiste un certo Nicola C., il cui esteso curriculum di buonista pacifista eccetera eccetera potete leggere qui.

Questo signore ha appena scritto, e invitato altri a sottoscrivere, una lettera al  Ministro degli Interni.

Si tratta di una generica richiesta di censura, che non nomina siti web; ma nel testo in cui presenta ai lettori la lettera, chiede di mettere fuorilegge il sito web Fascinazione, di Ugo Maria Tassinari, assieme a qualche sito di demenziali melaninodeficienti, che non si capisce cosa c’entrino.

Ma quando mai i fan del sistema carcerario, democratici, fascisti o qualunque altra cosa siano, hanno bisogno di una logica?

tassinari-censura

Ora, Ugo Maria Tassinari, per chi non lo sapesse, è un marxista libertario napoletano, formatosi alla scuola di Oreste Scalzone, che si è occupato di molte cose e situazioni drammatiche, che non rientrano certamente tra le competenze del buonista medio democratico di Firenze.

La signora Anna Maria Cancellieri, cui Nicola C. rivolge il suo affettuoso “Buongiorno”, sarà probabilmente troppo impegnata  ad ascoltare mille esigitati Nicola-C. con analoghe preoccupazioni – zingari a Santo Spirito, blaccheblocche a San Lorenzo, facce strane alle Cure, barboni in Piazza del Carmine, venditori abusivi di babbinatali in via Acciaiuoli! – per accorgersi dell’esistenza di questo particolare Nicola C., ma tutti insieme farebbero un bel coro.

Il signor Nicola C. (questo, non i suoi cloni) pare che sia un cultore della musica di Fabrizio De Andrè: usa il nome di una canzone di De Andrè addirittura per il suo sito, Anima Salva.

Diciamo cultore della musica, perché pare che abbia capito ben poco delle parole.

Nell’invitare il signor Nicola C. a denunciare anche noi al ministro degli Interni (tanto, ci siamo presi sdegnati editoriali di Magdi Allam e di Giuliano Ferrara, cosa volete che ci faccia un Nicola C.?), gli ricordiamo come un certo pescatore accolse quelli come lui:

Vennero in sella due gendarmi
vennero in sella con le armi
chiesero al vecchio se lì vicino
fosse passato un assassino.

Ma all’ombra dell’ultimo sole
s’era assopito il pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.”

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28 Responses to Nicola C. di Firenze, volenteroso sbirro democratico

  1. Nicola says:

    Ti ringrazio per la segnalazione Miguel (così confermo il modello di buonista pacifista democratico che ti sei fatto di me): ho fatto una leggerezza a mantenere nel testo del post il riferimento all’oscuramento dei siti, però come avrai notato non ho indicato il nome dei siti al Ministro, proprio perché non riesco a fare indagini su tutta la galassia del web. So che esistono siti con contenuti che istigano alla violenza razziale e mi auguro che chiudano. Non sono un giustizialista (non rientrerebbe nel mio modello, per quanto mi chiami sbirro), ma credo che di fronte all’intolleranza che può sfociare in crimine la norma possa fornire un altro modello di comportamento. Non l’unico, nè il migliore.
    Correggerò il contenuto del post appena vi avrò accesso (da qui mi è inibito), ma è bene che si sappia che l’informazione che fornisci riguardo al contenuto della mia lettera al Ministro è inesatta.

  2. Pingback: Nicola Cirillo di Firenze, volenteroso sbirro democratico - Kelebek - Webpedia

  3. Per Nicola

    Non vedo alcuna particolare leggerezza da parte tua, né alcun bisogno di togliere il riferimento a Fascinazione.info.

    I casi sono due.

    O qualcuno ti ha fornito una lista più o meno a caso di sito che le Istituzioni Dovevano Oscurare, e non hai nemmeno pensato di andarci per conto tuo a controllare, e non avresti controllato se non ne avessi scritto io.

    ; oppure tu sei capitato sul sito di Tassinari, hai visto qualcosa con cui non eri d’accordo, e hai pensato subito: Ministro degli Interni! – Polizia! – Chiudere – Galera!.

    Quando io vado su un sito con cui non sono d’accordo, e mi capita di norma, mi vengono in mente pensieri diversi. Tipo, adesso provo a convincerlo che ha torto, oppure adesso ci scherzo sopra.

    Quindi, se quel sito ti ha ispirato questi pensieri, non vedo perché ritirarli. Siccome Tassinari non è fatto così, non credo che ti denuncerà, che problema c’è?

    Adesso correggo invece il mio, che è un errore preciso che hai fatto bene a segnalare.

  4. Nicola says:

    Ho commesso una leggerezza: avevo ripreso una lista di nomi di siti riportati dal Corriere della Sera, dalla cui pagina (questa: http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2011/13-dicembre-2011/i-forum-estrema-destra-web-celebrano-l-eroe-bianco-1902526623036.shtml) il giorno stesso dell’omicidio vi facevano riferimento- mi sembra- in modo più aggressivo.
    Ho modificato il mio post. E cercherò di seguire il tuo sito. Provando a convincerti che hai torto, semmai dovessi avere un’opinione diversa dalla tua.
    Ancora grazie

  5. Per Nicola

    Senti un po’… mi sembri una persona potenzialmente decente. Oltretutto vivi a Firenze anche tu :-)

    Per cui mi permetto di lasciarti soffrire per un po’, poi cambierò qualcosa nel post: non credo all’ergastolo, nemmeno per i giornalisti, figuriamoci per gli altri.

    Però mi sembra di cogliere in questo processo esattamente il meccanismo banale che porta a tutti gli orrori dei nostri tempi.

    Ora, tu hai letto queste parole sul Corriere:

    “Ma c’è chi in rete respinge l’immagine di un’estrema destra fatta di ignoranti e onora la memoria di Casseri, quale «intellettuale», anzi «intellettuale nero» come spiega FascinAzione.info. «Scrittore con vivaci e differenziati interessi che spaziano tra varie isole dell’arcipelago nero» scrive il sito, che precisa anche le frequentazioni di Casseri: «E’ incontestata la sua frequentazione di CasaPound».”

    Ora, il brano dice semplicemente che secondo qualcuno, Casseri era un intellettuale; e nella misura in cui contano tali definizioni, direi che è vero.

    Però poteva aver detto anche di peggio: non ti è venuto in mente che un giornalista possa sbagliare, o possa citare fuori contesto, o avere fretta di mettere insieme qualunque cosa entro l’ora della consegna, tanto chi lo controlla, e le denunce le paga la redazione. Non hai notato che il giornalista, invece di alzare le chiappe, copincolla brani a caso di siti in rete, e incassa pure uno stipendio certamente maggiore del tuo o del mio.

    Non solo hai abboccato, ti sei prestato come volenteroso carnefice del sistema mediatico, aggiungendo cose che lo stesso giornalista aveva detto: infatti, nel brano, il giornalista non ha spiegato che cosa fosse il sito Fascinazione.

    Come coloro che leggono che in una moschea dello Yemen, un predicatore ha detto qualcosa di antipatico, e quindi dicono, “via i musulmani sotto casa mia!”, hai trasformato la notizia, la sparata mediatica, in un’azione tua.

    E nella tua mente, questa iniziativa ha preso la forma di un appello al potere, affinché punisse, incarcerasse, vietasse, facesse sparire.

    Come pensi che si arrivi a incendiare un campo Rom, come è successo a Torino, se non per una serie di slittamenti altrettanto “leggeri”?

    Ora, come ho detto, ti ritengo una persona sostanzialmente positiva, come ritengo positive anche tante persone che urlano cose contro i musulmani o gli zingari senza pensarci. Ho conosciuto leghisti che dicevano cose pazzesche contro gli stranieri, che davanti alla realtà di uno straniero, magari clandestino, hanno fatto di più per loro di tanti buonisti-progressisi nostrani.

    E’ l’esperienza che insegna, non lo schieramento ideologico.

    Ora, io sono un cretino qualunque, e non ho la pretesa di insegnare niente a nessuno, ma spero che tutta la vicenda ti abbia insegnato qualcosa a proposito del pre-giudizio, del sistema mediatico, della fretta dell’agire, dell’appello al potere.

    Detto questo, ti mando un abbraccio.

  6. Francesco says:

    Mi sono sempre chiesto cosa avesse da sorridere il vecchio stronzo pescatore nella canzone, di certo non aveva figli e nipoti da qualche parte che avrebbero potuto essere la controparte dell’assassino in fuga.

    Ma io e De Andrè non ci prendiamo molto, anzi.

    • Moi says:

      E’ il fascino dei Radical-Chic, Francesco …

    • PinoMamet says:

      Faccio outing: non è mai piaciuto troppo neanche a me (belle le musiche, però); e sono gusti;

      ma soprattutto non mi piace lo status di culto che aleggia intorno a lui, con milioni di persone che fanno cover, gente che scrive “nel suo stile” ecc. ecc.
      Vabbè, è lo stesso culto delle rockstar, è vero; ma in più qui c’è anche un’aria di santineria para-religiosa particolarmente accentuata e che trovo insopportabile.
      Andare a un concerto di sue cover assomiglia sempre di più a una messa all’aperto (o al chiuso, se del caso); peggio credo facciano solo i fan dei Nomadi!

      Due o tre canzoni che mi piacciono le ha senz’altro scritte (non quella del pescatore, e manco quella degli indiani-tute blu però; ognuno ha i suoi gusti).

      • :)
        Non essere ingiusto: non escludere la P.F.M. dalla tua critica.
        Un gruppo musicalmente svanito da 30 anni a questa parte, e che attualmente campa facendo metà dei propri concerti grazie a pratiche di “necrofagia” alla genovese.

        Quanto alla santineria, si deve alla sinistra della kultura e della “nekromanzia”.

  7. Nicola says:

    E’ vero, sono un cretino decente, ma via via che andavo formulando l’idea di quest’appello mi sono reso conto che era giusto generalizzare e ho corretto l’errore nell’email da mandare al Ministro. Solo per una svista non l’ho corretto anche nel post. E’ chiaro che il corriere ha modificato l’articolo: non avrei basato il mio sospetto su quella semplice dichiarazione, ma riconosco di essere stato superficiale e spero che l’esperienza mi aiuti a esserlo un po’ meno per il futuro. Per il resto ribadisco che non è mia intenzione riempire le patrie galere, ma evitare che accadano episodi come quelli che ho visto a Firenze. So bene che non si fa tutto con la legge, ma so anche che la legge e la politica contribuiscono alla formazione di un popolo. E ritengo che in questi anni siano finiti in galere tantissime persone perché si trovavano in una particolare “condizione”, piuttosto che per aver commesso un reato, mentre molti reati non sono stati non dico perseguiti, ma nemmeno riconosciuti in capo ai soggetti che se ne sono fatti portatori. E questo incide sulla cultura, secondo me.

  8. Moi says:

    Ad esempio, a me musicalmente piace “Canzone Popolare” di Ivano Fossati … ma parliamo di gente che ama l’ umanità in astratto per odiare la gente in concreto …

    http://www.youtube.com/watch?v=hBPZmuN4USo

    Ricordo un comizietto di Luigi Berlinguer, in cui egli rimembrava il giorno più brutto della sua vita: durante una gita in barca presso una villetta al mare di famiglia, Enrico lo guardò male perché ne capì la paura a remare controcorrente … e giù di metaforoni fitti contro Berlusconi nel presente !

    Parliamo di gente come Sergio Staino che nel 1974 tornò infervorato dalla visita ufficiale alla ” Republika Popullore Socialiste e Shqipërisë ” con la moglie incinta e volle chiamare la bimba “Liri”, dando della deviazionista borghese alla moglie inglese che riuscì a strappare un assonante “Ilaria”. Il secondogenito lo chiamò “Michele”, né “Mihal” né “Mikhail”.

    • Ritvan says:

      —-Parliamo di gente come Sergio Staino che nel 1974 tornò infervorato dalla visita ufficiale alla ” Republika Popullore Socialiste e Shqipërisë ” con la moglie incinta e volle chiamare la bimba “Liri”, dando della deviazionista borghese alla moglie inglese che riuscì a strappare un assonante “Ilaria”. Moi—

      Aggiungo che “Lirì” in albanese significa “Libertà”, concetto che con “ilarità” – da cui etimologicamente discende il nome “Ilaria” – c’entra come i cavoli a merenda…Ma non poteva proporre un ulteriore compromesso fonetico alla biekissima “deviazionista borghese”:-), ovvero chiamare la bimbetta “Illiria”, visto che l’Albania di Hoxha gli era proprio entrata nel cuore:-) e che durante la sua visita qualcuno gli avrà pur parlato della discendenza degli albanesi dagli antichi illiri?

      • Moi says:

        @ RITVAN

        Ma il senso di “Illiria” era, in Illirico, qualcopsa del tipo “Terra dei Liberi” o è un’ altra assonanza ?

  9. La cosa più divertente è che lo stesso giorno in cui Giulio Gori, che non deve essere del tutto un cattivo soggetto se ha il coraggio di essere “gobbo” a Firenze, inserisce Fascinazione tra i forum dell’estrema destra perché do dell’intellettuale a Carreri, il suo giornale nel ritratto del mass murderer sottolinea che era noto per i suoi scritti:
    “Casseri era un uomo conosciuto nell’ambiente estremista pistoiese. Proprio per i suoi scritti e l’ammirazione al filosofo Ezra Pound. Casseri è poi stato identificato due volte per manifestazioni non autorizzate sempre nell’ambito dell’estrema destra. Di recente aveva confutato le tesi di Umberto Eco sui protocolli dei Savi di Sion che proverebbe la congiura degli ebrei contro l’Occidente”.

    • RoyVH says:

      Per Tassinari

      Io ho trovato patetico il suo intervento presso la trasmissione radiofonica “Tutta la città ne parla” e lo sforzo da lei fatto nel sollevare da ogni responsabilità Casapound, in presenza dello stesso Iannone anch’egli ospite della trasmissione.
      Ognuno ha i suoi interessi e sappiamo tutti come funziona in Italia.

  10. Per Nicola, se sei ancora in ascolto…

    1) come vedi, ho modificato qualcosa nel testo

    2) tu scrivi:

    “E’ chiaro che il corriere ha modificato l’articolo: non avrei basato il mio sospetto su quella semplice dichiarazione, ma riconosco di essere stato superficiale e spero che l’esperienza mi aiuti a esserlo un po’ meno per il futuro. Per il resto ribadisco che non è mia intenzione riempire le patrie galere, ma evitare che accadano episodi come quelli che ho visto a Firenze. “

    Scopro così che il Corriere – che è ben più pericoloso di te o di me per la vita delle persone – ha:

    a) accusato qualcuno in maniera pesante, proprio mentre i cadaveri venivano mostrati in televisione

    b) accortosi dell’errore, l’ha spazzato prontamente sotto il tappeto

    e tu hai ripetuto almeno la prima parte dello stesso meccanismo; quanti altri lo avranno fatto?

    E non sto parlando certo solo dell’amico Ugo, che ha le spalle larghe.

    Sto parlando di una vastissima parte delle Indignate Denunce di ogni sorta che corrono per l’infosfera, le accuse, gli appelli, i collegamenti, tutta la cultura del comunque è meglio un accusato innocente che un colpevole non denunciato.

    In secondo luogo, tu fai una precisa affermazione.

    Per quanto riguarda la denuncia contro i siti, capirei un discorso molto umano, sul tipo:

    “certo, i morti sono morti, e non posso farci niente. Ma almeno posso incendiare la macchina a quell’immane idiota che ha fatto una pagina Facebook dove esalta l’assassino. Mi sento meglio io e il mondo sarà comunque più pulito dopo”.

    Tu però affermi che

    1) censurando quei siti

    2) fai qualcosa per impedire che una strage come quella successa a Firenze si possa ripetere.

    Questo è esattamente l’argomento della serie di saggi che sto pubblicando qui, “Sul dover fare qualcosa”, e se hai voglia e tempo, un tuo commento in merito sarebbe gradito.

  11. Guido says:

    <>

    Ecco, questo è il succo, l’errore: il pensare che vi sia un’ISTANZA NEUTRA, mediatrice e sovraordinata, garante dell’attenuazione dei conflitti all’interno di quel blob gelatinoso chiamato POPOLO. A questa entità divina (magistratura) si fa appello perché garantisca l’ordine, mentre in quell’ammasso informe (popolo) sparisce la realtà dei conflitti (di classe, razziali ecc.), così come viene occultata l’urgenza del dover prendere in prima persona posizione, eticamente e politicamente.
    Il totalitarismo “democratico” va di pari passo con la passività da telecomando e da tastiera.

    L’istanza neutra (polizia, magistratura, Stato) è il nocciolo, la credenza religiosa, il dogma del buon cittadino democratico e di “sinistra”. Questa favola è causa ed effetto, allo stesso tempo, della disfatta sul fronte di quelle conquiste sociali che mai, dico MAI, sono state benevolmente concesse, ma sono costate lacrime, sangue e galera.

  12. onemuslim says:

    Ciao,

    bel dialogo Miguel-Nicola! complimenti!

  13. Per Guido

    Esatto. E’ lì il punto.

    E non si tratta di essere “estremisti”, o pensare che noi piccole persone, disarmate, che dobbiamo comunque sopravvivere in un immenso sistema, siamo la “controparte”, la “nemica” dello Stato, come in certa ingenua mitologia che vedo tra gli anarchici.

    Si tratta di prendere le distanze. Di riconoscere che esistono organizzazioni di tutti i tipi in Italia, che so, dai CARC ai magistrati, e rapportarsi con ognuna sapendo come stanno le cose.

  14. Per Onemuslim

    “bel dialogo Miguel-Nicola! complimenti!”

    Grazie. I dialoghi nascono bene dai conflitti, non dalla diplomazia; quando al conflitto si accompagna una disponibilità all’ascolto e un po’ di tempo.

  15. Nicola says:

    Cercherò di seguire il “Sul dover fare qualcosa”, l’argomento è interessante.

  16. Per Nicola

    ” Cercherò di seguire il “Sul dover fare qualcosa”, l’argomento è interessante.”

    Grazie. Non sarà breve :-)

    Le cose un po’ pensate, non sono mai brevi; sono quindi noiose; e quindi non servono a nulla.

  17. Panezio says:

    Comunque nel link c’è ancora il cognome di Nicola C… in chiaro, sarebbe da correggere anche quello.

  18. Per Panezio

    Grazie, non ci avevo pensato. Adesso ho provveduto.

    Comunque, non è che bisogna nascondere il cognome in sé: è semplicemente che non voglio che succeda che ogni volta che qualcuno va a cercare Nicola C… su google, trovi magari al primo posto questo articolo.

  19. Ho anche io sostituito il cognome con l’iniziale

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