LE ELEZIONI, L’ODIO, I FANTASMI DEL PASSATO

Ugo Maria Tassinari

Si chiude una campagna elettorale che in tanti consideriamo la più brutta di sempre. E si chiude con un pessimo segno, anzi due a voler essere precisi: con la violenza fisica contro il comitato elettorale della Lega a Potenza, con le minacce di morte per mano camorrista a Gianni Pittella.

C’è stato già un episodio di danneggiamenti a un comitato elettorale, sempre a Potenza, quello di +Europa, ma le modalità (l’uso del letame) e il giorno (Carnevale) hanno aiutato a sottovalutare il fatto. Se non l’avevamo ancora capito, no, la Basilicata non è più un’isola felice.

Certo, ci possiamo consolare guardando fuori dai confini. Dopo i boicottaggi ai comizi neofascisti e gli scontri sempre più duri con la polizia (Bologna, Napoli, Torino) ora l’estrema sinistra è arrivata ai pestaggi diretti degli avversari di CasaPound: mercoledì a Livorno, ieri a Taranto.

Quelli che sembravano gli episodi più gravi (tentato omicidio a Palermo, coltellate di Perugia) sono usciti fortemente ridimensionati alla verifica dei fatti: scarcerati gli antagonisti siciliani (5 giorni di prognosi non fanno un tentato omicidio), il ferito di Perugia era caduto sui vetri.

Una buona notizia: no, non siamo neanche lontanamente dagli anni 70 che qualcuno ha tentato di evocare. Allora le campagne elettorali erano scandite dai funerali. E l’odio che circola a man bassa in Rete non sembra aver ispirato suscitato ancora passaggi all’atto. Una magra consolazione

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