LA LEGA, I GIOVANI, IL DERBY

Ugo Maria Tassinari

Chi glielo doveva dire a Matteo Salvini che in un freddo pomeriggio di inverno più di 200 cittadini lucani sarebbero accorsi per partecipare all’inaugurazione del comitato elettorale del capolista al Senato della Lega, tracimando dai locali e affollando piazza della Costituzione?

L’inatteso successo, che ha galvanizzato le truppe, è il frutto di una scelta indovinata. Dopo il fallito riciclaggio in Noi con Salvini di un vecchio ceto politico sfiatato e marginale, questa volta hanno puntato su un movimento civico, Sud in testa, ben radicato nei territori. 

Il leader lucano, Pasquale Pepe, infatti, è un avvocato 43enne. Ha cominciato a far politica da ragazzino, a destra, e ha accumulato quindici anni di esperienza come amministratore locale: vicesindaco e sindaco a Tolve, assessore all’ambiente nella prima giunta De Luca a Potenza.

Anche il suo team è composto da “giovani” che fanno politica nelle istituzioni: il sindaco di Cancellara, Genzano, il vicesindaco di Atella, De Biase e i consiglieri comunali Evangelisti (Oppido Lucano), Fanelli e Guarente (Potenza). Una squadra di quarantenni cresciuti insieme.

La Lega, non più Nord, può puntare a eleggere un senatore. E c’è dell’ironia nel fatto che, per i meccanismi arravogliati della nuova legge elettorale, concorrente diretta è l’altra forza del centrodestra che può puntare al secondo resto.

Così sarà derby: con i Fratelli d’Italia.

 

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