Cento anni fa l’eccidio di Modena. I carabinieri uccidono 5 lavoratori
L’eccidio del 7 aprile 1920 è una delle pagine meno note della storia di Modena. Eppure all’epoca aveva destato grande impressione e un’eco nazionale. Durante un comizio organizzato in Piazza Grande dalle due Camere del Lavoro (socialista e anarcosindacalista), i Carabinieri sparano sulla folla. Ammazzano così cinque lavoratori, ferendone un’altra trentina. Perdono la vita Antonio Amici, Ferdinando Gatti, Linda Levoni, Evaristo Rastelli e Stella Zanetti.
Una protesta per l’eccidio di Decima
Il comizio era stato organizzato nell’ambito dello sciopero generale di protesta per l’eccidio di Decima. In questa frazione di San Giovanni in Persiceto, un paio di giorni prima, altri otto operai erano stati uccisi dalla forza pubblica. A Modena, quel mercoledì 7 aprile, circa 2.000 lavoratori scendono in piazza per manifestare. Al mattino, si tiene un comizio in Largo Garibaldi senza incidenti.
Al pomeriggio, un secondo comizio che doveva svolgersi in Piazza delle Scalze ha luogo su Piazza Grande. Davanti allo scalone del Municipio operai e Carabinieri si fronteggiano e lo scontro degenera.
L’eccidio avrà conseguenze rilevanti per una città che sta vivendo un periodo di forti tensioni sociali e politiche, caratterizzato da una lunga stagione di scioperi e scontri, e segnato dalla riorganizzazione del movimento fascista, che fin dal suo sorgere, si oppone con metodi violenti al movimento organizzato dei lavoratori.
Il racconto storico di Fabio Montella
Il comune di Modena commemora la strage con un racconto storico in 3 puntate composto da un video e 3 podcast audio di Fabio Montella (ricerche, testi e voce narrante), Simone Maretti (voce recitante). L’evento sarà visibile a partire dalla mattina di martedì 7 aprile su https://rivoluzioni.modena900.it .
Il podcast ripercorre l’intera vicenda, calando il pubblico nel clima dell’epoca, delineando l’identità delle cinque vittime e ricostruendo, sulla base di due inchieste (una del Ministero dell’Interno e una dell’Arma dei Carabinieri), quali siano state le responsabilità dell’accaduto, frutto di una catena di errori da parte delle autorità.
Il podcast è realizzato all’interno del progetto Rivoluzioni coordinato da Istituto storico di Modena e Centro documentazione Donna, insieme al Comitato per la storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena e Fondazione di Modena, con la collaborazione della Biblioteca civica d’arte e architettura Luigi Poletti per la parte iconografica.
Ideazione e progettazione sono a cura di Istituto storico di Modena. Autore della ricerca e della sceneggiatura è Fabio Montella, che è anche voce narrante. Voce recitante è quella del narratore Simone Maretti.
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