18.8.44: i nazisti uccidono il leader del Pc Ernst Thälmann

Ernst Thälmann

Nato ad Amburgo nel 1886, Ernst Thälmann era un operaio addetto ai trasporti e marittimo. A sedici anni entrò nel Partito socialdemocratico, dove venne subito a contatto con gli esponenti più radicali dell’ala sinistra, quali Karl Liebknecht a Berlino, Clara Zetkin a Stoccarda, Franz Mehring e Rosa Luxemburg a Lipsia e soprattutto K. B. Radek a Brema. Durante la prima guerra mondiale aderì al Partito socialdemocratico indipendente (USPD). Pur sostenendo le posizioni antimilitariste di Karl Liebknecht, prese parte al conflitto, combattendo sul fronte occidentale. Allo scoppio della “Rivoluzione di novembre”, innescata da un massacro di marinai a Kiel, rientra precipitosamente ad Amburgo, dove è in corso lo sciopero generale. Fu tra i fondatori del Partito comunista di cui fu eletto segretario nel 1920.

Dal Reichstag a Buchenwald

Nel maggio 1924 fu eletto deputato al Reichstag insieme a sessantuno altri compagni. Nell’aprile 1925, essendo state indette nuove elezioni alla carica di presidente del Reich, si presentò quale candidato dei comunisti, ottenendo quasi due milioni di voti. Sotto la sua guida il DKP seguì le svolte impresse da Stalin al Komintern: dal fronte unico al socialfascismo. Si ripresentò anche alle elezioni presidenziali dell’aprile 1932 e stavolta ottenne quasi cinque milioni di voti. Dopo l’avvento al potere di Hitler fu rinchiuso in un campo di concentramento.

Il battaglione Ernest Thälmann

Alla guerra civile spagnola partecipa anche il “battaglione Thalmann”, così chiamato in onore proprio di Ernst Thälmann: centinaia di tedeschi e austriaci combatterono dalla parte della Repubblica, contrapposti ai loro connazionali della Legione Condor. Le stime parlano di circa 3000 combattenti: oltre 2000 tedeschi, diverse centinaia di austriaci ma anche diversi scandinavi e svizzeri . Per loro la battaglia in Spagna era, come per i volontari italiani, il primo passo della battaglia nei loro Paesi.

Il battaglione Thaelmann partecipò alla difesa di Madrid e a diverse altre campagne della guerra. I tedeschi pagarono più di ogni altra componente delle Brigate il loro impegno: circa un volontario su due perse la vita durante la guerra civile. Per loro non c’era un paese dove tornare a casa: per loro quella era la battaglia decisiva. Con la vittoria di Franco molti fuggirono in Francia, venendo deportati in seguito alla disfatta francese nel maggio del 1940.

L’annuncio della morte di Ernst Thälmann

Il 14 settembre 1944 una radiotrasmissione tedesca annunciò la sua morte. Sarebbe stato vittima di un bombardamento aereo americano del campo di Buchenwald, il 28 agosto. Fonti inglesi asserirono che più probabilmente la Gestapo lo aveva ucciso, insieme a Rudolph Breitscheid, per eliminare ogni possibile fonte di rivolta dopo l’attentato a Hitler del 20 luglio.

Un testimone sull’esecuzione

L’11 agosto 1944 è portato a Bautzen, a una sessantina di chilometri da Dresda. Nel pomeriggio del 17 agosto è trasferito a Buchenwald dove è giustiziato nel corso della notte con tre colpi di pistola e subito cremato su ordine esplicito di Hitler. Il regime accreditò la notizia che fosse stato vittima di un bombardamento. Fu smentito dalla testimonianza di un prigioniero politico del lager.

Marian Zgoda, aveva sentito dagli addetti ai crematori, che “uno dei forni avrebbe dovuto essere riscaldato prima che i prigionieri fossero di nuovo rinchiusi”. Aveva visto come venisse condotto “un uomo alto e dalle spalle larghe, calvo“. Quindi sentì il Stabsscharführer Wolfang Otto (il capo del “Kommando 99”, addetto alle esecuzioni) chiedere al Rapportführer Hofschulte se sapesse chi fosse l’uomo assassinato e poi dirgli che “Era il capo comunista Thälmann“.
Otto fu processato e condannato per crimini di guerra ma non gli fu addebitata l’esecuzione del capo comunista

Il testo dell’inno per Ernst Thälmann

Spaniens Himmel breitet seine Sterne
über unsren Schützengräben aus.
Und der Morgen grüßt schon aus der Ferne,
bald geht es zum neuen Kampf hinaus.

Die Heimat ist weit, doch wir sind bereit.
Wir kämpfen und siegen, für dich: Freiheit!

Dem Faschisten werden wir nicht weichen,
schickt er auch die Kugeln hageldicht.
Mit uns stehn Kameraden ohnegleichen,
und ein Rückwärts gibt es für uns nicht.

Die Heimat ist weit, doch wir sind bereit.
Wir kämpfen und siegen, für dich: Freiheit!

Rührt die Trommel! Fällt die Bajonette!
Vorwärts, marsch! Der Sieg ist unser Lohn!
Mit der Freiheitsfahne brecht die Kette!
Auf zum Kampf das Thälmann-Batallion.

Die Heimat ist weit, doch wir sind bereit.
Wir kämpfen und siegen, für dich: Freiheit!

La traduzione

Il cielo spagnolo dispiega le sue stelle
Sopra la nostra trincea.
E l’alba già saluta da lontano,
Fra poco si va di nuovo in battaglia.

La Heimat è lontana, Però noi siamo pronti lo stesso
Noi lottiamo e vinciamo. Per te: Libertà!

Al fascista non ci piegheremo
Anche se manda fitte le pallottole.
Con noi combattono compagni fortissimi,
E un “indietro” per noi non esiste.

La Heimat è lontana, Però noi siamo pronti lo stesso
Noi lottiamo e vinciamo. Per te: Libertà!

Rullate i tamburi! Piantate le baionette!
Avanti, in marcia! La vittoria è la nostra paga!
Con la bandiera della libertà spezziamo tutte le catene!
Alle armi! Il battaglione Thälmann!

La Heimat è lontana, Però noi siamo pronti lo stesso
Noi lottiamo e vinciamo. Per te: Libertà!

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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