La resa di Fabio Gaudenzi e la strana scelta di Youtube sul video delle minacce
Sono molti gli interrogativi suscitati dalla clamorosa resa di Fabio Gaudenzi, il fasciocriminale che si è consegnato ieri mattina alla polizia, dopo aver fatto molta ammuina: spari alla finestra, due video pubblicati su youtube in cui rivendica l’identità fascista e non mafiosa della sua banda, armata e non criminale, i “fascisti di Roma Nord”, una richiesta di colloquio con Gratteri, il più noto pm antimafia.

Nel primo video, registrato la sera di domenica, Fabio Gaudenzi minaccia di morte alcune persone, tra cui un maresciallo dei carabinieri. Una evidente violazione della policy di Youtube, che mi ha bloccato video di nazirock per molto meno. Eppure un giorno e mezzo dopo il video è ancora on line. Perché?
Evidentemente gli investigatori prendono molto più sul serio la “resa” dell'”ultimo guerriero” di quanto non abbia fatto la platea dei social che ne ha enfatizzato il rapporto con la cocaina e quindi l’inaffidabilità. Eppure non è il primo caso di “soldati” che si consegnano perché sotto tiro. Una scelta assolutamente razionale, che definisce il ciclo di una vita tra la morte violenta di due sodali: Kapplerino e Diaboik …
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