Esplode il dissenso in Forza Nuova: Forconi si dimette
L’annuncio è garbato e rispettoso ma il colpo che Marco Forconi infligge a Forza Nuova è assai pesante. E non solo per il peso della comunità abruzzese di cui è leader indiscusso nelle attività del movimento nazionalrivoluzionario, né per il rigore intransigente della sua militanza che l’ha portato ad affrontare, quasi sempre con successo, più di dieci processi, sia per scontri con gli avversari politici sia per iniziative attivistiche sul fronte della guerra all’immigrazione, con particolare riguardo al tema dell’ambulantato illegale. Ma perché la fronda contro Roberto Fiore, di cui si odono echi montanti da settimane. è uscita infine allo scoperto. Una buona fonte mi ha annunciato qualche giorno fa l’elaborazione di un documento fortemente critico anche se i dissidenti non avrebbero ancora preso decisioni sulla questione essenziale: proseguire la battaglia politica in Forza Nuova o uscire per dar vita a una nuova formazione (a cui allude anche Forconi quando parla di creare un gruppo militante apartitico e identitario). Un’altra voce mi segnala che la mappa della contestazione espone bandierine in alcune roccaforti del movimento: Nord-Est, Roma.
Queste indiscrezioni trovano conferma nella dichiarazioni del fuoriuscito: una decisione non improvvisa, un sostegno esterno nel rispetto delle identità e delle autonomie. Sono soltanto congetture, invece, quelle che si possono fare sulla scelta di Forconi di lanciarsi in fuga solitaria: insofferenza rispetto ai temporeggiamenti degli altri dissidenti? differenza di aspettative sulla possibilità di proseguire il confronto all’interno dell’organizzazione? Sicuramente lo strappo determinerà un’accelerazione…
PS: qui il testo integrale del documento di sfiducia a Roberto Fiore
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