5 maggio 1972: l’anarchico Franco Serantini pestato dalla Celere. Morirà in cella
Il 5 maggio del 1972 durante una manifestazione indetta da Lotta Continua contro un comizio di Giuseppe Niccolai del Msi a Pisa, la Celere pesta brutalmente Franco Serantini, un anarchico ventunenne. Questa è la testimonianza di Moreno Papini che abitava in Lungarno Gambacorti 12.
«Erano circa le 20. Io mi trovavo alla finestra di un appartamento[…] in lungArno Gambacorti […] Ho sentito le sirene delle camionette venire dalla parte del comune […] si son fermate sotto la casa mia dalla parte delle spallette dell’Arno […] sotto la mia finestra, una quindicina di celerini gli sono saltati addosso e hanno cominciato a picchiarlo con una furia incredibile. Avevano fatto un cerchio sopra di lui […] si capiva che dovevano colpirlo sia con le mani che con i piedi, sia con i calci del fucile. Ad un tratto alcuni celerini […] sono intervenuti sul gruppo di quelli che picchiavano, dicendo frasi di questo tipo: Basta, lo ammazzate![…] poi uno che sembrava un graduato è entrato nel mezzo e con un altro celerino lo hanno tirato su […] lo hanno poi trascinato verso le camionette…» (Testimonianza di Moreno Papini, Lungarno Gambacorti n°12)
http://ita.anarchopedia.org/Franco_Serantini
Franco Serantini morì in carcere il 7 maggio, dopo due giorni di agonia. Lo trovano in coma nella sua cella, inutile il trasporto al pronto soccorso del carcere. Morì alle 9,45.
Così Paolo Brogi, qualche anno fa, sul suo blog ricostruisce la vicenda del giovane anarchico macellato dai celerini. Una storia che ne germinerà altre. Qualche anno dopo il gruppo anarco-libertario Azione rivoluzionaria gambizza il medico delle carceri di Pisa. Lo considerano responsabile della morte per le cure mancate. Poi, nel 1988, la tragedia di Serantini torna alla ribalta. Ci pensa il grande accusatore del delitto Calabresi, il pentito Leonardo Marino. Per lui in occasione del comizio del 13 maggio di Lotta Continua per chiedere “giustizia per Franco” Sofri gli conferma la decisione di uccidere il commissario. Dimentica di dire, però, che quella passeggiata con il capo si sarebbe svolta sotto un violentissimo acquazzone…
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