18 gennaio 1925, nasce Gillez Deleuze, un maestro più citato che letto

Novantacinque anni fa nasce a Parigi Gilles Deleuze. Molti della mia generazione lo hanno citato a cazzo senza averne letto una sola riga, già prima che balzasse agli onori della cronaca per il suo ruolo da protagonista, con Sartre e Guattari, nella promozione del convegno contro la repressione che rappresentò il canto del cigno del ’77. Ho avuto modo di conoscerlo una decina di anni dopo a Parigi, anche se aveva molto meno visibilità del suo alter ego, Felix Guattari, più direttamente impegnato nelle iniziative a sostegno della comunità dei rifugiati italiani. A seguire una nota biografica
PS: Che poi, a ben vedere, la sua idea del filosofo come creatore di concetti è assai simile a quello che io penso del giornalista come creatore delle notizie, non essendo, in tutta evidenza, né gli uni, né gli altri, prodotti naturali …
Nato a Parigi il 18 gennaio 1925, Gilles Deleuze si forma alla Sorbona con Alquié, Hyppolite, Canguilhem (sotto la direzione del quale ha conseguito il Diplôme d’Études Supérieures con una tesi su Hume). Professore al liceo negli anni 1948-1957, tra il 1957 e il 1960 è assistente di Storia della filosofia alla Sorbona; dal 1969 insegna a Paris VIII. Sono, questi, anni caratterizzati, oltre che da un’intensa produzione teorica, dalla militanza politica, condotta a fianco di Michel Foucault e di Félix Guattari; con quest’ultimo firma numerose e importanti pubblicazioni dedicate a una critica politica della psicoanalisi che hanno una notevole diffusione negli ambienti dell’antipsichiatria.
Il filosofo delle differenze
Ritiratosi dall’insegnamento nel 1987, muore suicida nel 1995, dopo avere subito una tracheotomia resasi necessaria per una grave affezione respiratoria di cui soffriva da anni. Comunemente annoverato tra quei filosofi che, come Derrida, Lévinas, Lyotard, hanno messo al centro della loro attenzione il concetto di differenza, Deleuze si colloca nella filosofia francese del Novecento in una posizione del tutto originale scavalcando la fenomenologia di Husserl e la filosofia di Heidegger e rifacendosi piuttosto, oltre che a Nietzsche e a Spinoza, ai quali ha dedicato alcuni dei suoi scritti più noti, alla tradizione del pensiero francese, come lo spiritualismo, Maine de Biran, Bergson, Simondon. La sua proposta teorica consiste nella costruzione di un’ontologia dinamica che si incentra sul divenire e sulla differenza nel momento stesso in cui risolve l’essere in un flusso plurale di forze.
La bibliografia
- Empirisme et subiectivité (1953);
- Nietzsche et la philosophie (1962);
- Le bergsonisme (1966);
- Différence et répetition (1968);
- Logique du sens (1969);
- Cinema 1. L’image-mouvement (1983);
- Cinema 2. L’image-temps (1985);
- Foucault (1986);
- Le pli. Leibniz et le baroque (1988);
- Critique et clinique (1993);
- e, in collaborazione con Félix Guattari:
- L’Anti-Œdipe (1972);
- Kafka. Pour une littérature mineure (1975);
- Mille-Plateaux, (1980);
- Qu’est-ce que la philosophie? (1991).
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